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Un'antichissima stella della costellazione del Leone

Ha per nome una sigla lunghissima ed una composizione chimica che ha fatto vacillare tutte le convinzioni degli scienziati relative alla formazione degli astri.
A cura di Nadia Vitali
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Il suo nome sarà piuttosto difficile non solo da imparare, ma anche semplicemente da pronunciare: SDSS J102915+172927. Tuttavia dell'ultima scoperta effettuata nei cieli possiamo già conoscere numerosi elementi che stanno appassionando gli studiosi e creando nuovi interrogativi per la scienza. Si tratta di una stella avvistata nella costellazione del Leone che dista dal nostro pianeta 4000 anni luce e che ha la bellezza di 13 miliardi di anni: "pochi" di meno del nostro universo che ne conta 13,7.

Probabilmente è la stella più antica mai osservata prima ma quello per cui sta facendo parlare di sé più di tutto è la sua straordinaria e singolare composizione chimica: essa infatti è composta per lo più da idrogeno ed elio, gli altri elementi chimici sono quasi assenti, basti pensare che ha un'abbondanza di metalli inferiore 20 000 volte a quella del Sole. Il che obbliga gli scienziati a rivedere le proprie teorie sulla formazione delle stelle, giacché si è sempre ritenuto che corpi celesti di questo tipo non potessero esistere, a causa dell'impossibilità dei materiali che li compongono di condensarsi.

Stando a quanto sostengono le teorie relative alla formazione dell'Universo, Idrogeno ed Elio sarebbero stati i primi elementi formatisi immediatamente dopo il Big Bang, assieme al Litio (con il quale condividono l'inizio della tavola periodica di Mendeleev). Questo terzo materiale, tuttavia, è stato ritrovato in una quantità inferiore di 50 volte a quella che ci si aspettava sulla piccola e debole stella appena scoperta: il che costituisce un altro grande enigma per gli scienziati.

La scoperta, la cui notizia è stata pubblicata da Nature, è stata effettuata grazie al Very Large Telescope dell'ESO posto sui monti cileni e conta numerosi studiosi italiani, tra coloro che vi hanno lavorato. Ora che ha aperto nuovi scenari in merito alla formazione delle stelle nell'universo, certamente attendiamo quali saranno gli esisti delle prossime ricerche; l'osservazione dell'alone galattico, la sua esplorazione, probabilmente, in futuro potrà dare la possibilità di scoprire altri oggetti di questo tipo, per poterne conoscere meglio peculiarità e dai quali ricavare importanti informazioni sulle origini del nostro Universo.

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