Ucraina, un leader della protesta: “Sono stato torturato e crocifisso”
"Mi hanno crocifisso. Hanno forato le mie mani". E' questa la denuncia shock di Dmytro Bulatov, 35 anni, uno dei leader della protesta anti-governativa in Ucraina scomparso inspiegabilmente una settimana fa e "riapparso" oggi in televisione, sul quinto canale della tv nazionale, con il volto reso irriconoscibile dalle ferite e le mani bucate. "Mi hanno tagliato un orecchio e sfregiato la faccia. Non c'è un solo punto del mio corpo che sia rimasto intatto, ma grazie a Dio io sono vivo", ha raccontato in diretta. L'intervista non è sfuggita a Rupert Colville, portavoce dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che non ha esitato a richiedere indagini per accertare se in Ucraina sia stata praticata la tortura.
Bulatov, il ragazzo orribilmente ferito, era stato dato per disperso il 23 gennaio scorso: stava prendendo parte alle proteste partecipando a una parata di automobili sotto le abitazioni dei principali leader ucraini. Secondo quanto si è appreso è stato fermato per un controllo a un posto di blocco della polizia ed arrestato insieme ad altri 20 dissidenti. E' ricomparso oggi, in condizioni preoccupanti, denunciando davanti alla nazione di essere stato non solo malmenato, ma anche crocifisso. Lo ha fatto mostrando alle telecamere le mani forate.
Nel frattempo, malgrado le recenti dimissioni del primo ministro, la tensione nel paese continua ad essere altissima. L'esercito ha inviato al presidente Viktor Yanukovich una richiesta ufficiale di indizione di "misure urgenti" per far fronte alla crisi del paese. "Le Forze Armate ucraine – si legge in un comunicato – hanno inviato al comandante in capo la richiesta di adottare misure urgenti nei limiti della legislazione vigente, al fine di raggiungere una stabilizzazione del paese e una rapida pacificazione sociale". Yanukovich, però, è in congedo per malattia da ieri ed ha lasciato un pericoloso vuoto governativo.
