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Ucraina, il ministro della Difesa Pinotti: “Italia pronta ad intervenire”

“Se dovesse servire, l’Italia e’ disponibile anche ad inviare un contingente di peacekeeper”. Così il ministro Pinotti sulla situazione in Ucraina spiega la linea del nostro Governo.
A cura di Redazione
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"Non possiamo stare a guardare. Certo, senza agire da soli, ma attraverso l'Onu, la Nato e l'Unione europea, ma se dovesse servire, l'Italia e' disponibile anche ad inviare un contingente di peacekeeper". Sono queste le parole del ministro Roberta Pinotti, rilasciate al taccuino de La Repubblica, che stanno provocando le prime allarmate reazioni del mondo politico italiano. Il ministro della Difesa infatti ipotizza per la prima volta un coinvolgimento diretto delle nostre forze militari nella crisi ucraina, sia pure nel quadro di una operazione eventualmente coordinata dalle Nazioni Unite. Spiega infatti Pinotti: "Nessuno ha avanzato la richiesta di caschi blu italiani, quindi parlare di invio di peacekeeper è prematuro, ma dobbiamo essere pronti. Al momento il nostro sforzo politico e diplomatico è quello di tornare indietro sullo spirito dell'accordo di Ginevra".

Poi il ministro si è soffermato sulla sempre spinosa questione degli F35: "Oggi questo aereo sembra diventato il simbolo del male, ma mi sembra che ciò sia dovuto soprattutto alla campagna elettorale in corso. In Italia purtroppo non c'è cultura della difesa, che invece significa proteggersi. E per farlo a volte occorrono anche delle armi sofisticate". Intanto però, precisa, arriverà una razionalizzazione del comparto: "Da qui al 2024 gli effettivi passeranno da 190 a 150mila, i civili da 30 a 20mila, ci sarà una riduzione del 30% degli ufficiali. Abbiamo individuato oltre 380 caserme da chiudere e 1.500 cespiti militari da mettere a disposizione della comunità. Nessun' altra amministrazione ha fatto altrettanto".

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