Ucciso in strada in pieno giorno, dopo 7 anni presi i mandanti dell’agguato di Gallico
Con un blitz scattato nelle prima mattinata di mercoledì Carabinieri dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia hanno arrestato tre persone accusate in concorso tra loro, e con altri indagati, di omicidio, detenzione e porto di armi clandestine e da guerra e ricettazione, reati commessi con l'aggravante del metodo e delle finalità mafiose. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, arrivano al termine di un lunghissima indagine che finalmente ha permesso di fare luce si un efferrato delitto avvenuto ben sette anni fa a Gallico e ritenuto dagli inquirenti parete della guerra tra clan di ‘ndrangheta per il controllo del territorio.
Le indagini infatti hanno consentito di individuare mandanti ed esecutori dell'omicidio di Giuseppe Canale, ritenuto affiliato alla cosca ‘Condello-Chirico', ucciso dai killer il 12 agosto del 2011 in pieno giorno da due killer vibonesi assoldati dalla cosca reggina. Le inchieste della Dda, che si sono avvalse anche delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia hanno fatto piena luce anche sul movente dell'omicidio, inquadrabile nei contrasti insorti all'interno della cosca, al tempo egemone nel quartiere Gallico di Reggio Calabria, per la successione nel ruolo di vertice. In una prima fase le indagini sull’omicidio avevano già condotto, lo scorso 10 novembre, in carcere gli esecutori materiali e alcuni dei mandati del delitto stabilendo che il delitto faceva parte della cruenta faida di ‘ndrangheta consumatasi a cavallo del 2011 e del 2012 nel territorio vibonese. La vittima designata tentò di scappare ai carnefici ma venne inseguito e ucciso nei pressi di un bar. I killer spararono una dozzina di proiettili, uno dei quali colpì anche un passante, ferito lievemente.
