Ucciso e bruciato nella sua auto, 2 arresti per l’omicidio di Stefano: sono padre e figlio
C'è la svolta nelle indagini sul brutale omicidio di Stefano Piperno, il 34enne calabrese il sui corpo senza vita è stato trovato carbonizzato all'interno della sua auto il 20 giugno scorso in una zona isolata della frazione Preitoni del comune di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia. Nella nottata i Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia e del R.O.S. hanno arrestato i due presunti autori dell'efferato delitto eseguendo due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei loro confronti dal Gip del Tribunale di Vibo su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini.
Si tratta di due cittadini italiani residenti nella stessa cittadina della vittima, padre e figlio rispettivamente di 58 e 34 anni. A loro sono contestati i reati di omicidio in concorso, occultamento e soppressione del cadavere mediante incendio. Secondo l'accusa, il movente dell'omicidio sarebbe da ricercare presumibilmente in un debito che la vittima aveva nei confronti degli assassini. Stefano Piperno, impiegato al Centro di accoglienza straordinaria di Nicotera in attività di formazione per extracomunitari, era scomparso il 19 giugno dopo essere uscito di casa intorno alle 15.30 del pomeriggio proprio per recarsi a lavoro, dove però non è mai arrivato. Dopo la denuncia della sua scomparsa da parte dei familiari erano partite le ricerche concluse poche ore dopo con l'agghiacciante ritrovamento della sua auto bruciata in località “Britto”. Il suo corpo era all'interno della vettura, sul sedile anteriore lato passeggero, completamente carbonizzato.