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Ucciso a coltellate da moglie e figli: “Una famiglia normale poi qualcosa è cambiato”

Fino a pochi anni fa i due fratelli che hanno confessato l’omicidio del padre descrivevano il genitore come padre modello e molti testimoni li descrivono come figli ubbidienti. Per il loro legale però in casa regnava il terrore e i due erano solo sottomessi al padre così come lo era la madre costretta a continue violenze.
A cura di Antonio Palma
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Una famiglia normale fino a poco tempo fa, poi qualcosa si è improvvisamente rotto, per sempre. Così molti conoscenti descrivono la famiglia di Pietro Ferrera, l'uomo ucciso a coltellate nella notte di venerdì nella sua casa di Palermo dalla moglie Salvatrice Spataro e dai suoi due figli, Vittorio e Mario Ferrera, 21 e 20 anni, pare al termine dell'ennesima aggressione alla donna. Un racconto confermato dalle frasi di apprezzamento che i figli riservavano al padre sui social, ricche di  parole gentili e riverenti nei confronti del genitore descritto come un modello di vita. "Dio ci ha donato un Padre straordinario" non esitava a scrivere appena due anni fa ad esempio uno dei due figli che quella notte però si è rivelato un dei suoi assassini. Un quadro diametralmente opposto a quello descritto  dall'avvocato di famiglia e dagli stessi giovani prima del delitto, fatto invece di continui soprusi e violenze domestiche.

Molti vicini ricordano le urla quotidiane che arrivavano da quella casa fino alla fatidica sera quando da una parte la madre, dall’altra i figli, hanno inferto venti coltellate al capofamiglia accanendosi su di lui come in una sorta  di vendetta liberazione. “Quell'uomo è stato massacrato”, ha dichiarato il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti. Una furia che secondo l'avvocato è da ricercare "nel terrore, nella violenza e nella disperazione” a cui madre e figli erano ridotti da anni. Le parole di apprezzamento, le urla in casa e l'omicidio per molti si coniugano in un solo modo: la  pura sottomissione dei ragazzi al padre. "Ricordo che un giorno uno dei due figli venne a tagliarsi i capelli qui da noi. All’improvviso entrò suo padre e gli disse di cambiare taglio e lui fece come gli aveva detto il genitore. Erano sempre molto ubbidienti, tutti e due e educati” ha ricordato il barbiere di Ballarò, dove l'uomo gestiva un bar coi figli.

Una sottomissione che forse davanti alle violenze alle quali sarebbe stata sottoposta la madre si è trasformata in rancore. A testimonianza che le cose in casa non andavano bene è il racconto di un agente del  commissariato di Brancaccio a cui uno dei figli aveva annunciato l'imminente denuncia da parte della madre delle violenze subite dal consorte . “Domani accompagnerò mia madre a raccontare anni di soprusi e violenze”, aveva spiegato il figlio, ma poche ore dopo tutto è precipitato. Pietro Ferrera è stato colto alle spalle da una prima coltellata, quella sferrata dalla moglie. L'uomo avrebbe cercato di reagire ma nella stanza sono arrivati i figli che lo hanno finito. Per tutti e tre il gip di Palermo non ha convalidato il fermo disposto dalla polizia dopo i fatti, sostenendo che il provvedimento non doveva essere ordinato perché non ci sarebbe stato pericolo di fuga, ma ha comunque accolto la misura della custodia cautelare in carcere chiesta dalla Procura palermitana. Sul caso gli inquirenti  ancora non si sbilanciano nel movente battendo per il momento tutte le piste.

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