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Uccisa e abbandonata in una valigia nel bosco: nel DNA sul borsone il volto dell’assassino di Franca

Franca Musso, 54enne separata, era scomparsa da Tronzano nel 2016. Il suo corpo ridotto a un mucchio di ossa è stato trovato rinchiuso in una valigia abbandonata nelle campagne del Vercellese. A rivelare l’identità dell’assassino, nei prossimi giorni, potrebbe essere proprio il borsone.
A cura di Angela Marino
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Franca Musso
Franca Musso

In cima ai sospetti per il presunto omicidio di Franca Musso, la donna di 54 anni i cui resti sono stati trovati rinchiusi in una valigia nelle campagne di Alice Castello, per lungo tempo è finito il suo ex compagno, dalla quale si era separata mettendo termine a un rapporto burrascoso. Eppure la polizia che dallo scorso 23 dicembre indaga sulla vita privata di Franca non esclude che a farle del male possa essere stata una conoscenza occasionale.

Da quando si era separata, infatti, la casalinga di Tronzano (Vercelli) versava in serie difficoltà economiche. Franca viveva da quasi vent'anni in un casolare chiamato Cascina Carandola, a pochi minuti dal luogo dove il suo corpo è stato trovato rannicchiato in una valigia.Viveva sola con i suoi cani e, praticamente disoccupata, si manteneva con lavori saltuari che spesso non le permettevano neanche di pagare le bollette.

Questi gli unici elementi in possesso degli inquirenti che hanno potuto identificare la vittima solo in seguito all'autopsia sul corpo trovato il 4 novembre scorso. L'esame condotto dal anatomopatologa  Cristina Cattaneo – che in passato si è occupata anche dei casi di Elisa Claps, Yara Gambirasio e Stefano Cucchi – ha consentito di risalire all'identità della vittima grazie a una protesi vertebrale. Ancora sconosciuta, a causa dell'avanzato stato di decomposizione dei resti, la causa della morte.

Le indagini condotte dal sostituto procuratore Francesco Alvino, riguardano, per ora i reati di abbandono e occultamento di cadavere a carico di ignoti. La scomparsa di Franca era stata denunciata nell'ottobre del 2016, ma la morte potrebbe risalire ad alcuni giorni prima: da tempo, ormai, Franca non rispondeva più alle chiamate dei suoi. Solo un anno dopo la sua scomparsa i resti sono stati scoperti da un cacciatore tra le sterpaglie e i rifiuti accumulati sotto un cavalcavia in località Santhià, chiusi in una valigia. Proprio dall'esame del borsone, sul quale potrebbero essere rinvenute tracce di DNA, potrebbe trovarsi la chiave del giallo.

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