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Uccide la compagna 20enne e la sua figlioletta di 2, poi scatta una foto ai corpi “come trofeo”

Daniel James Holdom, 42enne australiano, avrebbe ucciso la fidanzata Karlie e la figlioletta di quest’ultima, Khandalyce, in due diversi momenti. Per anni nessuno ha mai sospettato di lui. Ma alla fine, gli inquirenti sono riusciti ad incastrare l’uomo anche e sopratutto grazie a quelle sconcertanti foto.
A cura di B. C.
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Deve rispondere di accuse gravissime Daniel James Holdom, 42enne australiano. L’uomo è accusato di aver ucciso Karlie Pearce-Stevenson, 20 anni e sua figlia Khandalyce Pearce, di appena due anni, in due diverse occasioni nel mese di dicembre del 2008. Solo ora però gli inquirenti sono arrivati a Holdom. Il corpo della ragazza fu trovato nei pressi della foresta di Belanglo, mentre i resti della figlia sono stati scoperti vicino a una valigia scaricata su un'autostrada nel sud del Paese.

Il magistrato Les Mabbutt, di fronte alla Corte Suprema del NSW, ha spiegato di essere arrivato a Holdom grazie alle foto scattate dal 42enne al cadavere di Karlie Pearce-Stevenson nel bosco dopo averla uccisa. L'accusa afferma che l’uomo ha tenuto quelle immagini “come se fossero un trofeo”. I resti della ragazza sono stati rinvenuti nel 2010, ma non stati identificati per cinque anni fino alla scoperta del corpicino di Khandalyce. Secondo la polizia, Holdom aveva una relazione con la 20enne. Alcuni testimoni affermano di averli visti discutere animatamente proprio nei giorni il 14 dicembre 2008. Proprio in quei giorni la donna sarebbe scomparsa. Il procuratore Victoria Engel sostiene che Holdom avrebbe poi viaggiato per qualche giorno insieme alla bimba fino a fermarsi in un hotel di Wagga Wagga, città del Nuovo Galles del Sud, il 19 dicembre. Il giorno dopo però era solo. Un asciugamano col marchio dell'hotel è stata poi trovata con altri oggetti nei pressi della zona dove sono stati rinvenuti i resti della bimba.

Holdom ha poi parzialmente ammesso gli omicidi, affermando di aver soffocato la piccola Khandalyce e di aver calpestato sua madre sulla gola. Avrebbe poi usato per anni la carta di credito della donna. Inoltre, avrebbe inviato centinaia di messaggi dal telefono della stessa donna a sua madre, fingendosi lei, con l’obiettivo di frenare le indagini della polizia in merito alla scomparsa di madre e figlia.

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