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Uccide il marito e ne cuoce testicoli, naso e cuore

Lo uccide a colpi di mortaio e poi ne cucina le parti. L’omicida, una donna di 71 anni, sembra soffrisse di allucinazioni e disturbi deliranti.
A cura di Redazione
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L'ha ucciso, l'ha fatto a pezzi e l'ha messo in pentola. E' questa la fine raccapricciante che ha fatto un uomo di ottant'anni, es operaio siderurgico, a Longwy, nell'est della Francia nei pressi di Nancy. A ucciderlo a colpi di spranga è stata la moglie algerina di settantun'anni, che poi ha reciso naso e genitali ed estratto il cuore. Tutto, poi, in una pentola. I fatti risalgono alla notte tra il 21 e il 22 aprile, su cui la polizia da tempo ha ricostruito la dinamica dell'omicidio. Il particolare della cottura di cuore, naso e genitali, però, è emerso solo di recente.

La donna, che con il defunto marito aveva allevato dieci figli, era stata subito arrestata dalla polizia. Indosso aveva ancora i vestiti sporchi di sangue e non è stato difficile per gli investigatori ricostruire l'omicidio. La donna aveva infatti colpito ripetutamente il marito con un pestello di un mortaio di spezie. Dopo ne aveva cucinato genitali, naso e cuore, sebbene non sia ancora chiaro se la donna abbia poi mangiati i resti del consorte.

Caroline Depretz, avvocato difensore, ha interpretato il brutale omicidio come la conseguenza di una "crisi di furiosa follia", che sarebbe avvalorata non solo dalla dinamica del delitto, ma anche da sofferenze psicologiche note della donna con "disturbi deliranti" e "allucinazioni". Già "prima dei fatti – ricorda ancora il legale – pare che avesse dei problemi di personalità che non sono mai stati curati. Ci si può chiedere se non abbia completamente perso la testa". Per alcuni abitanti del villaggio di Longwy, l'omicida aveva paura del marito, anche se non ne avrebbe mai dato una motivazione precisa. Dopo l'arresto, la settantunenne è stata messa sotto stretta sorveglianza nell’unità psichiatrica del penitenziario di Nancy-Maxéville.

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