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Uccide a colpi di fucile un orso marsicano: assolto perché il fatto non costituisce reato

Il giudice del Tribunale di Sulmona ha assolto il 65enne rinviato a giudizio per avere ucciso, per sua stessa ammissione, un orso marsicano, ritrovato morto su una pista ciclabile a Pettorano sul Gizio, nell’Aquilano.
A cura di Susanna Picone
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Il giudice del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, ha assolto perché “il fatto non costituisce reato” Antonio C., l’uomo di sessantacinque anni che nel settembre del 2014 uccise a colpi di fucile un orso marsicano, poi trovato morto su una pista ciclabile a Pettorano sul Gizio, nell'Aquilano. Il pubblico ministero, Tiziana Pinterpe, aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato. Accogliendo la tesi della difesa e la richiesta del Pm, il giudice Billi ha quindi pronunciato sentenza di assoluzione, ritenendo che il colpo mortale esploso contro l'orso sia partito accidentalmente dal fucile del sessantacinquenne, mentre lo stesso stava cadendo a terra dopo essersi ferito a una gamba. La mattina successiva al fatto l'uomo – che ha ammesso subito di essere il responsabile di quanto accaduto – fu medicato per quella caduta dai medici del pronto soccorso dell'ospedale di Sulmona.

L'imputato all'epoca dei fatti disse di essere uscito con il fucile per difendere la sua famiglia  – Nel corso del processo la parte civile non è riuscita a ribaltare la tesi difensiva, dimostrando che quel giorno l'imputato sarebbe uscito di casa imbracciando il suo fucile proprio perché intenzionato a uccidere l’orso. All'epoca dei fatti, nelle sue dichiarazioni spontanee, l'imputato disse di essere uscito con il fucile per difendere la sua famiglia e che poi, trovandosi davanti l'orso, si spaventò e indietreggiando cadde. In quel momento sarebbe partito accidentalmente un colpo. L’uomo aggiunse anche che solo al momento del ritrovamento dell'orso morto aveva capito di essere lui il colpevole.

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