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Uccide 8 figli perché pensava fossero frutto della relazione col padre, libera dopo 3 anni

La terribile storia di Dominique Cottrez, la donna francese di 55 anni al centro di quello che è stato definito come il più grave infanticidio della storia di Francia. Dopo una condanna a nove anni ora la donna ha ottenuto la libertà anticipata.
A cura di Antonio Palma
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Quando nel giardino di casa sua vennero scoperti per caso i cadaveri di due neonati morti in fasce, nessuno avrebbe immaginato che dietro quel  macabro ritrovamento si nascondesse una realtà ancora più terrificante fatta di abusi e violenze  su una ragazzina da parte del padre e di altri sei bimbi uccisi poco dopo la nascita. È la terribile storia di Dominique Cottrez, la donna francese di 55 anni al centro di quello che è stato definito come il più grave infanticidio della storia di Francia. Dopo una condanna a nove anni di carcere per gli omicidi di otto dei suoi neonati avvenuti tra il 1999 e il 2007, ora la donna potrà tornare in libertà dopo averne scontato solo tre dietro le sbarre.

Le autorità locali infatti hanno concesso alla 55enne la libertà anticipata per buona condotta ritenendo inoltre che non sussista più il pericolo di reiterazione del reato. Un rilascio che in realtà era stato già concesso per la prima volta  nel gennaio scorso ma che poi era slittao perché  il giudice dell'esecuzione delle sentenze aeva stabilito che l'indirizzo fornito da Dominique Cottrez per la sua residenza era troppo vicino a Villers-au-Tertre, cittadina dell'Alta Francia dove si sono consumati gli otto delitti. Proprio lì infatti nel 2010 vennero scoperti per caso i corpicini di due neonati durante alcuni lavori di scavo in un giardino.

Interrogata, Dominique Cottrez, aveva subito confessato che lei era la madre di quei bimbi trovati nel giardino della ex casa di suo padre. Poco dopo la donna confessò la presenza di altri sei piccoli cadaveri nel garage di casa sua poco lontana,  sostenendo di averli uccisi perché temeva fossero frutto della relazione incestuosa col padre. La donna infatti ha spiegato di essere stata abusata dal padre fin dall'infanzia ma di aver proseguito poi la relazione anche dopo il matrimonio e due figlie avute dal marito. L'autopsia stabilì che quei bambini erano tutti figli del marito ma la donna fu ritenuta non pienamente capace di giudizio e condannata a soli nove anni

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