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Tutto pronto per la scelta del deposito nazionale di scorie nucleari

Pronta la mappa delle aree idonee per ospitare i depositi di scorie nucleari italiane.
A cura di Antonio Palma
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Tutto pronto per la scelta dell'area destinata al deposito nazionale di scorie nucleari in Italia. Ad inizio anno infatti la Sogin, la società pubblica incaricata dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari del nostro Paese, ha consegnato all'Ispra l'elenco di tutti i siti potenzialmente idonei per la realizzazione del deposito nazionale. Si tratta di un passo avanti decisivo per l'individuazione dell'area e della successiva realizzazione del deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti nucleari italiani ora distribuiti in 23 depositi sparsi su tutto il territorio della Penisola. La lista con i nomi dei siti individuati, tuttora tenuta segreta, è stata redatta in base ai criteri pubblicati a giugno dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. L'iter ora prevede che lo stesso ente abbia due mesi di tempo per verificare la corretta applicazione dei criteri indicati e quindi validare la lista.

Ad aprile la lista sarà pubblica

Solo a quel punto i ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente daranno i via libera alla lista dei siti adatti con la relativa pubblicazione. Ad aprile la carta con tutte le aree individuate sarà resa pubblica. Dopo la pubblicazione della lista, come spiega Sogin, si aprirà "una fase di consultazione pubblica e di condivisione, che culminerà in un seminario nazionale, dove saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti e interessati al deposito nazionale" di scorie nucleari. Nel deposito, che secondo le stime non sarà completato prima del 2022, dovranno essere depositati definitivamente circa 75mila metri cubi di rifiuti nucleari di bassa e media attività, mentre altri 15mila metri cubi di rifiuti ad alta attività saranno stoccati temporaneamente.

Restano un centinaio di aree possibili

Dalla lista sono state tolte tutte le zone lagunari e protette, ma anche quelle vicino a miniere, dighe, poligoni di tiro e tutte le aree con una delle seguenti caratteristiche: sismiche; soggette a frane o ad alluvioni; sopra i 700 metri di quota, sotto i 20 metri di quota; a meno di 5 chilometri dal mare; a meno di un chilometro da ferrovie o strade di grande importanza; vicino alle aree urbane; accanto ai fiumi. In sostanza restano un centinaio di aree in una dozzina di regioni tra le quali si dovrà scegliere.

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