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“Tu che eri ogni ragazza”, il primo romanzo di Emanuela Cocco edito da Wojtek Edizioni

Un padre scrive un diario per dialogare con la figlia assassinata, una quindicenne ladruncola e senza futuro. “Tu che eri ogni ragazza” è il primo romanzo della sceneggiatrice Emanuela Cocco. Nel primo romanzo, edito da Wojtek Edizioni, si intrecciano due storie che in comune hanno il voler disegnare i contorni della vita di due adolescenti.
A cura di Laura Ghiandoni
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Un padre chiamato Gesù scrive un diario per dialogare con la figlia assassinata, una quindicenne ladruncola emarginata, afasica e senza futuro. “Tu che eri ogni ragazza” è il primo romanzo della drammaturga Emanuela Cocco. Nel volume edito da Wojtek Edizioni, si intrecciano due storie che in comune hanno il voler disegnare i contorni della vita di due adolescenti. La prima raccoglie gli scritti di un padre, che attraverso il cellulare della figlia uccisa, indaga gli accaduti pregressi alla morte. L'uomo in un flusso di coscienza di stile diaristico evita qualsiasi censura, denudandosi nel tentativo di entrare in contatto almeno post mortem con la bambina, divenuta nel frattempo una donna sconosciuta.

La seconda storia è quella di Jungla, chiamata Obelix dai compagni di classe. Adolescente abbandonata dalla famiglia. “Ha la rabbia” dice la madre con gravi problemi psichiatrici, mentre la figlia non riesce a frequentare la scuola e vive da emarginata. Con un linguaggio adolescenziale, a volte greve, l’autrice batte il ritmo della narrazione con una violenza pari a quella subita dalle due protagoniste. Le parole, i termini masticati e sputati della Roma ragazzina, come una cacofonia fanno da sfondo sonoro alle azioni che si ricompongono sulla scena per disegnarci il ritratto di due ragazze allo sbando. Un flusso di coscienza, quello del padre, che aggredisce per la crudezza delle immagini, per la schiettezza brutale, ultima soluzione quando tutto è andato perduto.

Il commento che ha per soggetto il dolore: “La ripetizione lo trasforma in qualcosa da poco” è la frase emblematica che custodisce nel diario di un padre egoistico, nel quale la figlia diventa l’interlocutore primario. Ed è un diario di ripetizioni, atte ad attenuare l’effetto di certe azioni, un turpiloquio volto a ridurre e rappresentare la dimensione mediocre nella quale è scivolata la realtà, senza speranza di rialzarsi. Emanuela Cocco pubblica con Wojtek Edizioni la casa editrice indipendente che a maggio ha inaugurato l’omonima libreria a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. L’accurata selezione della nuova casa editrice si prefigge l’obiettivo di restare una voce libera nel panorama editoriale italiano, mantenendo le distanze dalle distorsioni del grande mercato con l’obiettivo di contribuire con l’alta qualità delle pubblicazioni.

Emanuela Cocco è scrittrice e drammaturga, nel 2013 è stata finalista al premio Per Voce Sola con l’opera “I ciechi” edite da Nerosubianco Edizioni. Nel 2012 ha pubblicato con Feltrinelli l’audiodramma “Le madri atroci” prodotto da Fonderia Mercury e scritto con Sandrone Dazieri. Collabora inoltre con riviste tra cui “L’irrequieto”.

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