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Ttip, il Parlamento Europeo rinvia il voto. Stop anche agli OGM

Il Presidente del Parlamento Europeo Schulz ha rinviato il voto finale sul Ttip: alla base le profonde divergenze fra le forze parlamentari.
A cura di Redazione
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Rinviato il voto dell’assemblea plenaria di Strasburgo sul Ttip, il trattato sul commercio e gli investimenti fra Stati Uniti ed Europa: la decisione è stata presa nella tarda serata di ieri dal Presidente del Parlamento Europeo, il socialdemocratico Martin Schulz. Come scrive Il Sole 24 Ore, con buona probabilità il “rinvio del voto sul Ttip è dovuto al riconoscimento, da parte di Schulz, dell'impossibilità di far esprimere il Parlamento con una forte maggioranza a sostegno della Commissione europea, a causa delle divisioni fra Ppe, da una parte, e S&D (Socialisti e Democratici) dall'altra. Il gruppo S&D, in particolare (come la sinistra radicale del Gue, i Verdi e la componente del M5s italiano nel gruppo euroscettico Efdd), è fortemente contrario all'Isds, il dispositivo di protezione degli investitori esteri nelle dispute con gli Stati, perché prevede che le sentenze siano decise da tribunali extraterritoriali privati, senza possibilità di appello”.

In ogni caso si tratta di uno stop importante, che testimonia anche quanto sia complesso il percorso di ratifica del Ttip, al centro di una contestazione che coinvolge non solo le forze politiche di “opposizione” al Parlamento Europeo, ma anche attori sociali, analisti economici, organizzazioni di categoria e associazioni di consumatori. Una delle preoccupazioni maggiori, ad esempio, è quella che in Europa possano giungere merci e prodotti che attualmente sono soggetti a forti restrizioni. In particolare, come vi abbiamo raccontato, nelle ultime settimane sono state molte le proteste “contro l'utilizzo non regolamentato degli ormoni per la crescita di bovini e suini e i cibi trattati con procedure che ne modifichino la struttura genetica, quindi Ogm”. Su questo aspetto la partita resta aperta e va sottolineato che come relatore di una proposta che permetterebbe ai singoli Stati di decidere su specifici “divieti d’uso” per singoli prodotti, è stato nominato il Presidente della Commissione Ambiente, l’italiano Giovanni La Via. L’europarlamentare, che è stato eletto nelle fila del Nuovo Centro Destro e fa parte del gruppo dei Popolari Europei, ha infatti avuto mandato di opporsi alla linea della Commissione Europea, che dunque ha dovuto incassare un’altra bocciatura.

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