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Trump lancia “il più grande taglio di tasse della storia”

Il presidente degli Stati Uniti d’America ha in mente di riformare il sistema fiscale Usa e mira a proporre una flat tax del 15% destinata alle imprese e una consistente riduzione della pressione fiscale per le persone fisiche.
A cura di Charlotte Matteini
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Donald Trump vuole operare il più grande tagli di tasse della storia e a questo scopo ha proposto una riforma fiscale che mira a introdurre un'unica flat tax per le imprese e tre soli scaglio di reddito per le persone fisiche, che non superino il 35% del reddito. L'obiettivo della riforma è "rinvigorire" l'economia statunitense, attirando capitali e imprese sul territorio. Oltre alla riduzione della tassazione, Trump pensa inoltre a uno snellimento e a una semplificazione tributaria, in modo tale da agevolare le incombenze fiscali per i cittadini. "É il maggior taglio di sempre", ha spiegato il segretario al Tesoro Stephen Mnuchin illustrando le linee guida della riforma.

La tassazione sulle imprese sarebbe costituita dall’aliquota unica del 15% e dunque i profitti derivanti da attività di persone fisiche individui saranno tassati come imprese al 15% e non più come profitti personali. Si punta anche a un abbattimento fiscale sugli utili futuri delle multinazionali all’estero, ma questo punto al momento non è ancora stato sviscerato. Per le persone fisiche invece gli scaglioni di reddito verrebbero ridotti dagli attuali sette a tre fasce del 10%, 25% e 35%. I redditi fino a 24 mila dollari verrebbero invece compresi in una sorta di no tax area, che attualmente invece ammonta a 12600 dollari annui. Trump mira inoltre a eliminare la gran parte delle deduzioni fiscali, lasciando in vigore solo quelle degli interessi sul mutuo per la casa, le donazioni in beneficenza e risparmi pensionistici. Anche la deducibilità delle imposte statali e locali dai redditi dichiarati verrebbe eliminata, ma questa mossa penalizzerebbe i contribuenti residenti nelle zone soggette a maggior tassazione come New York, New Jersey e California.

Donald Trump mira inoltre a sopprimere la tassa di successione, la minimum tax per i ricchi e la tassazione sugli immobili al fine di incentivare la proprietà privata. La proposta al momento è stata solo ufficialmente presentata dal governo, ma ora si apre la lunga e tortuosa strada del dibattito in Congresso, che dovrà analizzare la situazione soprattutto per quanto riguarda la stabilità finanziaria del progetto, che potrebbe provocare grossi buchi di bilancio e un innalzamento del livello del debito statunitense. Al momento alcuni aspetti come la deduzione delle spese in conto capitale per le imprese, quelle per gli asili nido, la definizione degli scaglioni di reddito e delle deduzioni ancora valide non sono ancora stati discussi.

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