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Trump da Seul avverte Pyongyang: “Voglio la pace garantita dalla forza”

Prosegue il viaggio di Trump in Asia. Il Presidente nel suo discorso al parlamento del Sud definisce il Nord una “dittatura crudele”, un regime in cui il popolo resiste a “torture, rapimenti e fame”. Saltata a causa della nebbia la visita al confine Dmz, con Moon che lo ha atteso invano.
A cura di Susanna Picone
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Continua il viaggio in Asia del presidente americano Donald Trump. In un discorso ufficiale dal Parlamento di Seul Trump ha nuovamente parlato della crisi con la Corea del Nord. “Voglio la pace garantita dalla forza, per questo vendiamo al vostro Paese le migliori armi del mondo. Io oggi spero di parlare a nome non solo delle nostre due nazioni, ma di tutte le nazioni civili, quando dico al Nord: non ci sottovalutate. E non ci mettete alla prova. Difenderemo la nostra sicurezza comune, la nostra prosperità condivisa, la nostra libertà sacra”. “Non lasceremo – ha continuato Trump – che le città americane siano minacciate dalla distruzione. Non ci faremo intimidire. Non lasceremo che le peggiori atrocità della storia siano ripetute qui, su questa terra per la quale abbiamo combattuto e i nostri soldati sono morti”. Gli Stati Uniti “non cercano la guerra ma non si tirerebbero indietro”, così definendo quella di Pyongyang “la minaccia di un regime canaglia”. Secondo Trump il mondo “non può tollerare il pericolo di un regime-pirata che ci minaccia di devastazione nucleare”. “Tutte le nazioni responsabili devono unire le forze per isolare il brutale regime della Corea del Nord e negargli ogni forma di sostegno, di forniture, o di tolleranza. A quelle nazioni che decidono di ignorare la minaccia, o peggio ancora di consentirla: il peso di questa crisi è sulle vostre coscienze”, ha detto ancora il Presidente prima di partire per Pechino e rivolgendosi in particolare a Cina e Russia. Infine un duro avvertimento a Kim: “Questa Amministrazione americana è molto diversa da quelle precedenti. Sottovalutarci sarebbe un errore di calcolo fatale”. Trump ha definito ancora il regime nordcoreano “una crudele dittatura” dove il popolo resiste a “torture, rapimenti e fame”.

Il fuori programma: la nebbia blocca l'elicottero, annullata visita sul 38° Parallelo

Intanto il maltempo ha costretto Donald Trump a modificare il suo programma. Il Presidente avrebbe voluto visitare la cosiddetta De-Militarized Zone (Dmz), il confine ultra-militarizzato che separa le due Coree sul 38esimo parallelo. Un fuori programma che aveva coinvolto anche il presidente sudcoreano Moon, ma che alla fine è saltato. L'elicottero presidenziale ha infatti dovuto rinunciare e far ritorno alla base a causa delle condizioni atmosferiche avverse: una fitta nebbia avrebbe potuto creare pericoli.

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