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Truffa allo stato sul bonus cultura: sequestro a un imprenditore siciliano

L’uomo vendeva pc e dispositivi elettronici acquistati dai neo maggiorenni con il bonus cultura, che invece serve per abbonamenti a cinema, musei, teatri, libri, iscrizione a corsi di musica e lingue straniere.
A cura di Davide Falcioni
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La Guardia di Finanza di Caltanissetta ha eseguito un sequestro preventivo per 300 mila euro nei confronti di una società di vendita al dettaglio di apparecchi elettronici. La sanzione è scattata nell'ambito di un'inchiesta che riguarda l'utilizzo del "bonus cultura" riservato ai nuovi diciottenni. Circa 700 neo maggiorenni avrebbero acquistato dal rivenditore nisseno personal computer e smartphone, invece di beni e servizi consentiti dalla normativa come, ad esempio, abbonamenti a cinema, musei, teatri, libri, iscrizione a corsi di musica e lingue straniere. Il titolare del negozio deve rispondere dell'accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, in concorso con la moglie. "La documentazione acquisita ha permesso di appurare la fittizia descrizione dei beni venduti nelle fatture elettroniche trasmesse al Ministero da parte dell'imprenditore e di constatare l'assenza, dall'esame della contabilità dell'impresa, degli acquisti merceologici indicati nei voucher", hanno spiegato gli inquirenti.

Anche i 700 neo diciottenni, come utilizzatori del bonus cultura, con la registrazione al portale del ministero e la successiva conseguente richiesta di emissione del voucher con l'indicazione di un bene o servizio diverso da quanto poi effettivamente acquistato, si sono comunque resi responsabili del medesimo reato, estinguibile con la sanzione amministrativa.

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