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Trovato morto e annerito dal fumo in una grotta a Messina, 30enne vittima del degrado

L’uomo era un senzatetto che da tempo aveva trovato rifugio nella zona insieme a tanti altri disperati. L’ipotesi più probabile è che il suo decesso sia avvenuto per le esalazioni di fumo spigionate dal fuoco aveva acceso per scaldarsi.
A cura di Antonio Palma
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Macabro ritrovamento nelle scorse ore nei pressi della Real Cittadella di Messina. In una delle grotte, purtroppo da tempo diventate rifugio di senzatetto e migranti irregolari, è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di circa  30 anni che in quel rifugio improvvisato aveva trovato casa da qualche tempo. La vittima , identificata solo successivamente perché non aveva documenti, è Erradi Faissal, un cittadino marocchino da tempo in Italia. Il suo corpo era completamente ricoperto da fuliggine nera  così come i pochi suppellettili e arredi che lo circondavano. Anche se saranno svolte altre analisi per accertare l'esatta causa di morte, l'ipotesi più probabile è che il suo decesso sia avvenuto per le esalazioni di fumo, sprigionate probabilmente da una stufetta o da un fuoco acceso per riscaldarsi.

A ritrovare il cadavere, mercoledì mattina, è stato un altro clochard della zona che ha chiamato la polizia spiegando che c'era un uomo morto di cui non conosceva l'identità. Sul posto sono stati effettuati accertamenti anche da parte della polizia scientifica per ricostruire meglio l'accaduto ma al momento paiono escluse ipotesi atroci come un incendio doloso per ucciderlo. Erradi Faissal sembra sia stato vittima del degrado che ormai da tempo regna sovrano all'interno e nei dintorni delle grotte di San Raineri. Quando è stato trovato pareva dormisse ancora: era riverso su un letto mentre tutto intorno c'erano mobili e masserizie di ogni genere annerite dal fumo. Uno spazio e oggetti che condivideva con tanti altri disperati come lui e che ora hanno dovuto sloggiare dall'area posta sotto sequestro ma con tutta l'intenzione di ritornarci.

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