Treviso, padre violenta figlia di 8 anni e la cede ad amici: colpevole, ma non va in carcere
È stata la prescrizione a salvare un uomo che in primo grado era stato riconosciuto colpevole di stupro sulla figlia di otto anni. Ci sono voluti anni perché quella bambina diventasse adulta, rielaborasse le violenze e trovasse il coraggio per denunciare il padre. La prima vi0lenza risale al 31 ottobre 1995, lei aveva otto anni, il papà 46. I genitori, residenti a Conegliano, in provincia di Treviso, stavano divorziando e l'uomo andava a prendere la figlia la domenica promettendole di portarla alle giostre. La direzione invece era casa, dove la bambina veniva appunto violentata. L'uomo, allora violento e spesso ubriaco, frequentava un bar in cui portava anche la figlia, "ceduta" talvolta a terzi cui veniva permesso di toccarla e di andare anche oltre.
Nel 2003 l'uomo si sposa e cessano le molestie. Lei all'epoca ha 16 anni e comincia a rielaborare anni di stupri, molestie, violenze e minacce. Il tempo passa e finalmente comincia a raccontare tutto, prima al fidanzato, poi alla madre e ai fratelli. La denuncia infine arriva e comincia il processo. La giovane racconta senza mai contraddirsi e i giudici la ritengono credibile. Arriva quindi la sentenza del tribunale di Treviso che condanna l'uomo a 10 anni di carcere. Colpevolezza riconosciuta poi anche dalla Corte d'appello di Venezia che però ha decretato il non luogo a procedere. Una sentenza delle Sezioni unite della Corte di Cassazione ha reso più lieve una delle aggravanti, riducendo il tempo per la prescrizione. Colpevole sì, e condannato al risarcimento della parte offesa. Ma il colpevole, oggi 68enne, non sconterà un solo giorno di carcere.