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Treviso. Il giudice copia l’ordinanza, scarcerato un presunto omicida

Il magistrato avrebbe fatto un copia&incolla e il Riesame è stato costretto a rimettere in libertà un 49enne accusato di aver ucciso l’ex compagna. Angelo Mascolo si difende: “La prossima volta scriverò di più”
A cura di Biagio Chiariello
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"La prossima volta cercherò di scrivere di più". Queste le parole con cui il giudice di Treviso Angelo Mascolo il clamoroso errore commesso nel compilare un’ordinanza che, di fatto, ha portato alla scarcerazione di un presunto omicida. Il tribunale del riesame di Venezia ha infatti annullato il provvedimento di arresto nei confronti di Luca Furlan, ex compagno di Elda Tandura, trovata morta a 66 anni a Vittorio Veneto, perché il gip in questione ha fatto un copia e incolla delle motivazioni espresse dalla procura. Non è la prima che Mascolo fa parlare di sé: in passato aveva detto di voler girare con la pistola e aveva chiesto al Csm un periodo di aspettativa per correre alle elezioni con "Noi per l'Italia", movimento legato alla ‘quarta gamba' del centrodestra. L'organo supremo della magistratura gliel'aveva pure concessa, ma il giudice ha poi detto di aver cambiato idea, rinunciando alla candidatura.

Secondo l’avvocato dell’imputato, Alessandra Nava, Mascolo avrebbe “ricopiato” in buona parte le argomentazioni contenute nella richiesta del pm “senza nulla aggiungere quanto alla valutazione critica” degli indizi. “Epurando dall’ordinanza genetica tutti i passaggi ricopiati (pur con minime modifiche in qualche punto), la parte in cui il gip ha aggiunto proprie valutazioni sono totalmente assenti”, ha scritto il legale nel ricorso in difesa di Furlan, indagato per omicidio preterintenzionale.
Mascolo ha poi reagito senza scomporsi troppo: “Ho letto e riletto la mia ordinanza – commenta – e sono convinto di averla scritta bene, non è stato un copia e incolla. Le prove erano estremamente chiare e il pm aveva ragione nel motivare le sue contestazioni, sostenendo che erano state le percosse a cagionare la morte della donna”. “Rispetto i giudici del Tribunale della libertà, per carità, non critico nessuno – prosegue – ma credo di non aver sbagliato”, aggiunge Mascolo, secondo il quale, la questione “era così chiara e così ben delineata” da non richiedere ulteriori argomentazioni oltre a quelle esposte dal pm”.

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