Treviso, il figlio confessa: “Ho ucciso mio padre, non volevo che soffrisse”
"L'ho ucciso io". Carlo Friserio, 44enne di Oderzo (Treviso), sabato sera si è presentato dai carabinieri della compagnia Bologna Centro per costituirsi. Forse un rimorso di coscienza. Fatto sta che la morte di un uomo, classificata all’epoca come morte naturale, a distanza di un anno fa, ora sempre aver trovato un colpevole. L’uomo è stato immediatamente sottoposto a fermo di polizia dalla Procura emiliana, dopo aver spiegato di aver ucciso suo padre Nino Luciano Frisiero, 77 anni, come gesto di pietà. Sul decesso dell’anziano -avvenuto nel settembre del 2016 in provincia di Treviso – non si era mai indagato: i medici avevano stabilito che le cause erano del tutto naturali, per questo all'epoca dei fatti non era stata disposta l'autopsia sul corpo.
Ma a quanto pare, i sensi di colpa hanno giocato un ruolo fondamentale, spingendo Carlo Friserio, che si trovava a Bologna dove l'indomani avrebbe dovuto prendere un volo internazionale, a vuotare il sacco: "Mio padre non è morto per cause naturali – ha detto – L'ho ucciso soffocandolo durante il pasto". Il pm Antonella Scandellari ha chiesto la convalida della misura cautelare e, dopo la decisione del Gip, gli atti verranno trasmessi per competenza dalla Procura di Bologna a quella trevigiana per i riscontri alle affermazioni del 44enne. Al vaglio degli inquirenti c'è l'attendibilità del racconto del 43enne e le motivazioni che lo avrebbero spinto a costituirsi.
La vittima viveva ad Oderzo, ma era originaria di San Michele al Tagliamento. Già agente di commercio, aveva poi aperto negozi di prodotti alimentari a Lignano e a Bibione che aveva gestito per molti anni. L'anziano aveva problemi di deglutizione e il figlio, a suo dire, gli avrebbe fatto ingerire pezzi di cibo, fino a soffocarlo, forse per porre fine alle sue sofferenze.