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Treviso, caso di Tbc all’asilo: scattano i controlli su compagni e maestre

Colpita un bimba piccola mai allontanatasi dall’Italia che però è stata già dimessa dall’ospedale dopo le cure del caso. Dall’Ulss rassicurano: “Nessun allarme, si tratta di un caso a bassissima contagiosità di origine familiare ma per precauzione abbiamo deciso di avviare le attività di screening sia sui compagni che sugli insegnanti”
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Quando è arrivata in ospedale con febbre alta che durava però da giorni, i medici hanno deciso subito di approfondire scoprendo che la causa di tutto era la tubercolosi. Stiamo parlando di una bambina trevigiana di pochi anni  il cui caso è stato segnalato nei giorni scorsi dall'Ulss locale facendo scattare la procedura prevista in questi casi e che riguarda anche i suoi amichetti dell'asilo visto che la bimba è iscritta ad una scuola dell’infanzia di Treviso . La piccola era arrivata in ospedale  il 25 giugno scorso e dopo due settimane di cure le sue condizioni sono migliorate decisamente tanto che la piccola nelle scorse ore è stata dimessa anche se dovrà continuare la terapia a casa.

Per familiari e compagni di scuola però è scattato immediatamente il piano di screening previsto in questi casi con il cosiddetto test Mantoux, per verificare un'eventuale presenza del batterio in chi è stato a contatto con la piccola. Essendo la scuola dell’infanzia chiusa per le vacanze estive, bambini e insegnanti sono stati immediatamente contattati, sia telefonicamente che tramite lettera, dall’Ulss che inizierà i test di controllo da venerdì. "Si tratta di un caso a bassissima contagiosità, di origine familiare" ha tenuto a spiegare Mauro Ramigni, medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, aggiungendo: "Per massima precauzione, comunque, abbiamo deciso di avviare le attività di screening sia sui compagni che sugli insegnanti della classe, che saranno sottoposti al test Mantoux". Dalla stessa azienda sanitaria assicurano che non c’è alcun allarme anche se l'evento è sicuramente eccezionale  perché  la malattia si riscontra solitamente in anziani che negli anni dell’infanzia o in gioventù non hanno potuto usufruire di terapie antibiotiche o in cittadini provenienti da Paesi in cui la tbc è endemica.

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