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Trento: lite tra genitori, uomo chiede il “pignoramento” della figlia di 3 anni

La richiesta dell’uomo arriva dopo una battaglia legale sull’affidamento della piccola.
A cura di A. P.
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Dopo le controversie avute con l'ex sull’affidamento della figlia di 3 anni, un uomo ha deciso di inviare alla donna tramite il proprio avvocato un atto di precetto. In pratica quello che viene usato per il pignoramento di beni materiali. Nell’atto si chiede alla donna di ottemperare alla disposizione del Tribunale dei minori di Trento sul diritto di visita della bambina, in caso contrario si chiede l’esecuzione forzata. Una decisione quella dell’uomo che ha lasciato un po’ tutti a bocca aperta dato che l’atto di precetto precede il pignoramento: se una cosa non viene consegnata entro dieci giorni può intervenire l’ufficiale giudiziario. La decisione dell’uomo arriva dopo un procedimento penale aperto nei confronti della donna accusata dall’ex compagno di non farle vedere la piccola nei giorni stabili dal giudice. Dopo la separazione, era stato deciso un assegno mensile di 200 euro e l’affidamento condiviso della piccola con alloggio principale presso la madre, mentre i padre ha il diritto di vederla in giorni stabiliti. Col passare del tempo però la decisione non è stata rispettata e tra i due genitori della piccola è iniziata una battaglia legale. L’uomo infatti ha denunciato la mamma della piccola alla Procura penale per mancata ottemperanza di un ordine del giudice.

La donna si difende dalle accuse

La donna si è difesa sostenendo che l’uomo aveva visto la piccola solo nei primi 15 giorni di vita. Successivamente il padre della bimba sarebbe sparito per un anno intero, per poi tornare a farsi vivo e reclamare il diritto di visita. L’uomo invece sostiene che la sua ex compagna si sarebbe trasferita senza avvertirlo, non avrebbe risposto alle telefonate e ai messaggi sms. L’uomo aveva anche mandato una lettera raccomandata con la quale chiedeva notizie della figlia, ma la donna non aveva mai risposto. La donna ha anche spiegato che dopo che l’ex compagno era tornato a farsi vivo non aveva voluto che passasse con la piccola giornate intere perché la bambina aveva bisogno di gradualità per riprendere i contatti con la figura paterna. A questo punto, però, l’uomo ha deciso di inviare un atto di precetto alla mamma che chiede di ottemperare all’ordine del giudice. Atto che però di solito viene utilizzato per gli oggetti e non per le persone.

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