Trasparenza P.A.: multe fino a 10 mila euro per chi non pubblica i redditi
Si avvia finalmente la tanto decantata operazione trasparenza nelle pubbliche amministrazioni voluta dal governo Monti con il decreto legislativo sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni. Dopo aver passato il vaglio del Garante della privacy e della Conferenza unificata, il provvedimento infatti è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e adesso è legge a tutti gli effetti. Da oggi tutto dovrà essere pubblicato online, conti, spese e gestione dei soldi pubblici di enti locali e centrali dovranno essere messe a disposizione di tutti pena severe sanzioni. Non solo, l'obbligo di trasparenza vale anche per chi ricopre incarichi politici o dirigenziali a livello statale, regionale e locale che dovrà pubblicare la propria situazione patrimoniale e anche quella dei parenti entro il secondo grado. Per i dipendenti pubblici degli organi di indirizzo politico della P.A. come ad esempio Ministeri o Enti locali che non pubblicheranno la loro situazione patrimoniale complessiva, quella dei loro parenti fino al secondo grado e il compenso del proprio incarico, ci saranno multe che vanno da 500 a 10 mila euro.
Niente più aree opache – "Con il testo unico sulla trasparenza non ci saranno più aree di opacità nell'operato della pubblica amministrazione e i cittadini potranno verificare come saranno spese le risorse e riorganizzati i servizi amministrativi" ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, illustrando oggi a Palazzo Vidoni l'attuazione del cosiddetto decreto trasparenza. Secondo il pacchetto di misure varato dal Governo, sarà obbligatorio pubblicare anche l'eventuale sanzione sul sito internet della stessa amministrazione o dell'organismo in questione.