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Trapani, anziani picchiati, insultati e legati tutta la notte: scoperto ospizio lager

Le violenze scoperte grazie alle telecamere nascoste piazzate dai carabinieri. Una 90enne veniva legata al letto per tutta la notte impedendole i movimenti.
A cura di Antonio Palma
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Insultati, maltrattati, picchiati e addirittura legati tutta la notte per punizione. Sono le violenze a cui venivano sottoposti gli anziani ospiti di una casa di riposo lager nel Trapanese il cui gestore e tre dipendenti sono stati arrestati nella mattinata di martedì dai  carabinieri di Castellammare del Golfo al termine di una delicata indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica. Ad incastrare i responsabili dei soprusi  sono state le telecamere, piazzate di nascosto dai militari e accese giorno e notte, dopo le denunce di alcuni familiari degli ospiti. Dalle indagini è emerso che le vittime, le quali pagavano una cospicua retta per il ricovero nella struttura, erano oggetto di continui maltrattamenti.

Se qualche ospite tentava di ribellarsi o confidava di voler denunciare ai propri familiari le violenze subite, gli aguzzini aumentavano la razione quotidiana di violenze e maltrattamenti proprio per non perdere il prezioso assegno mensile. In particolare l'inchiesta ha accertato che le violente attenzioni degli arrestati erano riservate principalmente a tre ospiti, ma a ricevere con maggiore costanza le angherie degli operatori, con atteggiamenti di quotidiana e inumana violenza, era in particolare una anziana 90enne, già in precarie condizioni di salute.

La donna spesso veniva legata al letto mediante le maniche del proprio pigiama in modo da impedirle ogni movimento, compresa la notte. L'anziana infatti verso sera veniva sempre legata e coperta completamente con un pesante piumone e costretta quindi a non potersi muovere per lunghissime ore fino al mattino seguente. I quattro arrestati dovranno rispondere delle accuse di sequestro di persona aggravato in concorso, violenza privata pluriaggravata continuata in concorso e maltrattamenti aggravati contro familiari e conviventi in concorso. La struttura invece è stata sequestrata e sarà affidata ad un amministratore giudiziario nominato dalla Procura della Repubblica.

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