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Trani: discarica a rischio esplosione, scatta il sequestro della magistratura

Per la magistratura vi è un pericolo incombente di esplosione a causa dei gas prodotti dai rifiuti.
A cura di Antonio Palma
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La discarica di Trani rischia di esplodere da un momento all'altro a causa della mancanza di impianti adatti a rendere inoffensivi i gas che vengono generati dai rifiuti, per questo la magistratura pugliese ha ordinato l'immediato sequestro del centro di raccolta dei rifiuti non pericolosi. Secondo l'ordinanza di sequestro emessa dalla locale Procura della Repubblica, infatti, a Trani vi è un "incombente e concreto pericolo di esplosione della discarica, a causa della mancata realizzazione dell'impianto di captazione del biogas prodotto dalla decomposizione dei rifiuti". I sigilli alla maxi discarica di oltre 100mila metri quadrati sono scattati questa mattina quando i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Bari e della Compagnia di Trani hanno posto l'intera area sotto sequestro. A quanto riferiscono dal Noe, il sequestro non dovrebbe comportare disagi per la raccolta rifiuti in quanto la Regione già da alcuni mesi ha sospeso l’attività di conferimento nella discarica di Trani dirottandola presso impianti nel Tarantino.

Indagati rappresentanti istituzionali

Il sequestro della discarica, che era gestita dall'Amiu spa, società totalmente partecipata e controllata dal Comune, e che serviva il bacino dei comuni Bari 1, rientra nell'inchiesta della Procura di Trani per disastro ambientale aggravato. Nell'ambito delle indagini sono indagate 16 persone, tra cui diversi rappresentanti istituzionali e dipendenti pubblici, accusati a vario titolo dei reati di disastro ambientale aggravato, omissione di atti di ufficio, gestione continuata di rifiuti in mancanza dell'autorizzazione e inosservanza delle prescrizioni.

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