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Tragedia sul Gran Sasso, Giuseppina muore a 31 anni scivolando da una roccia

Giuseppina è morta dopo essere precipitata nella castata del Fosso della Cavata a 1700 metri di altitudine. Scivolando da un costone di roccia che stava percorrendo, la ragazza è piombata a terra dopo un volo di 10 metri e nonostante i soccorsi siano stati immediatamente allertati dall’amico che era con lei, per la 31enne non c’è stato nulla da fare.
A cura di C. M.
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Scivolando durante un'escursione da un costone di roccia, così è morta la 31enne Giuseppina Manetta di Basciano, che lavorava nel Calzaturificio Gensi di Colleranesco. La ragazza era impegnata con un amico in un'escursione sul versante teramano dei Monti della Laga, sulle Montagne di Rocca Santa Maria nel parco Nazionale del Gran Sasso. Secondo quanto si apprende da iniziali ricostruzioni, Giuseppina è morta dopo essere precipitata nella castata del Fosso della Cavata a 1700 metri di altitudine. Scivolando da un costone di roccia che stava percorrendo, la ragazza è piombata a terra dopo un volo di 10 metri. I soccorsi sono stati immediatamente allertati dall'amico che era con lei e nel giro di pochissimo tempo sul posto sono intervenuti i Carabinieri Forestali, il Soccorso Alpino e l'elicottero del 118.

I soccorritori, però, non hanno potuto fare altro che recuperare il corpo della donna e constatarne il decesso: per Giuseppina non c'era infatti ormai più nulla da fare, è deceduta sul colpo. La salma è stata trasferita all'obitorio di Teramo e il magistrato di turno, il sostituto procuratore Andrea De Feis, ha disposto l'autopsia per chiarire le esatte cause del decesso. Secondo quanto evidenziato da iniziali testimonianze, al momento dell'incidente l'amico della 31enne si era allontanato da poco da lei e si sarebbe accorto della tragedia in corso perché tornando indietro a cercare l'amica non l'avrebbe più trovata nel punto in cui avrebbe dovuto essere. Preoccupato, ha iniziato a cercarla e ha chiamato subito i soccorsi.

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