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Tra spiagge, piazze e monumenti all’aperto: perché d’estate il teatro e la lirica piacciono di più

Grosse produzioni, nomi di richiamo, grandi classici e prezzi (non sempre) popolari: da Nord a Sud il teatro e la lirica d’estate riscuotono successo ovunque. Anche grazie all’ambientazione degli spettacoli tra i siti culturali di pregio del nostro Paese: da Siracusa a Pompei, passando per palcoscenici speciali, come la ricostruzione di una spiaggia in cui è stato ambientato l’Elisir d’Amore di Donizetti a Macerata.
A cura di Redazione Cultura
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L'ultimo successo, in ordine di tempo, c'è stato ieri, allo Sferisterio di Macerata, dover è andato in scena ambientato in una spiaggia, l'"Elisir d'Amore" di Gaetano Donizetti, un classico del melodramma italiano, con applausi ad ogni cambio di scena, bis del tenore John Osborn di "Una furtiva lagrima", per la regia di Damiano Michieletto. La capricciosa e corteggiatissima fittavola Adina per l'occasione "estiva" si è trasformata nella proprietaria di un chiosco a suo nome gestito dalla barista Giannetta in una spiaggia affollata, tra ombrelloni, lettini e campo da beach volley, dove vacanzieri in short, costumi da bagno e parei, giocano, fanno ginnastica, fanno la doccia, prendono il sole e flirtano.

In generale, al di là dell'ambientazione estiva di questa versione dell'"Elisir d'Amore", il teatro e la lirica d'estate tendono a riscuotere successo ovunque. Basti pensare alle affollatissime rassegne nei teatri antichi d'Italia, a partire dal Teatro greco di Siracusa, che da anni con la bella stagione richiama migliaia di presenze alla manifestazione promossa da Inda. Che quest'anno, ad esempio, si è spostata con i suoi spettacoli anche al Teatro Grande di Pompei, dove ogni replica è andata in scena ottenendo un gran successo di pubblico: oltre 1500 presenze a sera.

Ma quali sono le ragioni del successo "estivo" di opere teatrali e liriche? Grosse produzioni e nomi di richiamo, molto spesso accompagnati da prezzi accessibili (non sempre), che hanno la forza di riproporre dei grandi classici, portando alla conoscenza di tanti giovani e meno giovani, opere molto spesso "trascurate" nei cartelloni invernali dei teatri più che della lirica. Per l'estate ci si affida spesso al repertorio nazionale e internazionale, in ogni caso a capolavori consolidati sulla cui messa in scena, al di là delle scelte sempre discutibili dei registi contemporanei, è difficile non essere tutti d'accordo. Euripide non si discute, insomma. Ancor di più se la messa in scena è ambientata tra monumenti e siti culturali meravigliosi che di notte esaltano ancor di più la loro bellezza. Il risultato? Durante la stagione estiva di teatri e fondazioni liriche spesso si vede un pubblico diverso, meno addetti ai lavori e più pubblico vero, con tutti i suoi limiti e i suoi pregi.

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