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“Torna nel tuo Paese”, migrante 16enne aggredito a calci e pugni finisce in ospedale

La vittima è il giovane Ahmed, insultato in strada, preso a sportellate e infine picchiato a calci e pugni. Ora è ricoverato in ospedale con contusioni e ferite su tutto il corpo. La denuncia della struttura in cui è ospitato da un anno: “Gli hanno urlato torna nel tuo paese”
A cura di Antonio Palma
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Gli hanno urlato "Torna a casa tua", poi il violento pestaggio  a schiaffi calci e pugni che l'hanno costretto a ricorrere alle cure mediche in ospedale. È la brutale aggressione di cui è stato vittima nelle scorse ore un 16enne migrante di origine africana, da un anno in Italia e ospite di una comunità di seconda accoglienza per minorenni non accompagnati di Raffadali, nell'Agrigentino. Come denunciato sui social da Giovanni Mossuto, il responsabile del centro in cui vive l'adolescente, l'episodio nel pomeriggio di domenica mentre il 16enne passeggiava nella cittadina siciliana. Un giovane avrebbe primo dato una sportellata al minorenne e poi avrebbe iniziato a picchiarlo senza apparente motivo, urlandogli infine "torna nel tuo paese". Il giovane è finito al pronto dell'ospedale S.Giovanni di Dio di Agrigento dove è stato ricoverato con contusioni e ferite su tutto il corpo.

"Ahmed ha 16 anni è arrivato in Italia da solo più di un anno fa con uno dei tanti barconi di disperati partiti dalle coste tunisine. È stato assegnato in una struttura di minori di seconda accoglienza a Raffadali, comune che lo ha accolto con amore e grande disponibilità all'integrazione. In questi mesi grazie al suo bel carattere ha conosciuto tanti suoi coetanei raffadalesi. Però malgrado questo in questi mesi Ahmed e gli altri ospiti della comunità sono stati oggetto di insulti, sputi e minacce da parte di un piccolo razzista nostrano" ha raccontato Mossuto, concludendo: "Oggi, probabilmente sentendosi legittimato da un clima che tutti avvertiamo, aggredisce il piccolo Ahmed prima con una sportellata in faccia e poi a pugni e schiaffi dicendogli "ritornatene nel tuo paese". Il piccolo ragazzo adesso è all'ospedale insieme agli operatori della comunità e alla tutor. È stata fatta denuncia. Noi non vogliamo che queste aggressioni razziste passino in silenzio". Sul caso indagano ora i carabinieri

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