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Torino, un lavoro per la famiglia costretta a vivere in auto: Alessandro farà le pulizie

Arriva una buona notizia per la coppia di Torino costretta a vivere in auto da qualche tempo con tre bambini piccoli. Alessandro, 39 anni, ha trovato un lavoro in un fast food, dove farà le pulizie di notte: “È il primo passo per tornare alla normalità, dopo tutto quello che c’è stato in questi giorni. Abbiamo ricevuto manifestazioni d’affetto incredibili”.
A cura di Susanna Picone
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Arriva una buona notizia per Alessandro R., la compagna Alessandra e i loro tre bambini di 4, 5 anni e 7 mesi. Si tratta della famiglia di Torino che alcuni giorni fa aveva parlato della loro situazione al Corriere della Sera. Una storia che aveva fatto il giro del web emozionando tutti e che, come spesso accade, aveva spinto in tanti a esprimere solidarietà nei loro confronti. Come scrive il quotidiano, dopo la pubblicazione della loro storia gli aiuti per la famiglia di Torino sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero e qualcosa è già cambiato per loro.

Costretti a vivere in auto dopo aver perso il lavoro – Alessandro, trentanove anni, Alessandra, trentuno, e i loro tre bambini da qualche tempo erano costretti a vivere nella loro auto, una station Wagon. Si erano ritrovati lì dopo aver perso il lavoro e anche la casa ma adesso un lavoro il padre dei tre bambini lo ha trovato. “Faccio le pulizie in un fast food”, ha detto il trentanovenne. È un lavoro che Alessandro svolge di notte, quando le luci del locale torinese si spengono. Un lavoro sicuramente faticoso ma che a lui va benissimo: “È il primo passo per tornare alla normalità, dopo tutto quello che c'è stato in questi giorni. Siamo stati al centro della cronaca, tutti si preoccupavano della nostra situazione, abbiamo ricevuto manifestazioni d'affetto incredibili”, ha ammesso l’uomo.

“Ho promesso ai miei bambini che ci rialzeremo insieme” – Alessandro ha spiegato di non aver ancora una casa per i suoi figli e che per il momento lui vive da un amico e la compagna e i bambini sono ospiti in un istituto religioso. Ma è fiducioso perché sa che qualche passo in avanti è stato fatto e anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, lo ha incontrato e valutato per la sua famiglia una soluzione. “Ho promesso ai miei bambini che ci rialzeremo insieme”, ha aggiunto ancora l’uomo.

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