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Torino, presi i ladri che durante i furti scattavano foto ai proprietari che dormivano

Presa una banda di ladri accusata di aver commesso 79 furti in abitazioni tra Asti, Torino e Cuneo. Come “ricordo” della serata, spesso i ladri fotografavano le vittime a letto mentre dormivano. “Sono fissato, sono entrato dentro e ho fatto le foto della figlia”, così diceva dopo un furto il capo della banda.
A cura di Susanna Picone
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Svaligiavano delle case isolate e, prima di scappare col bottino, scattavano delle “foto ricordo” ai proprietari che dormivano. Una banda di rapinatori che operava in Piemonte è stata sgominata dai carabinieri che hanno notificato, a Torino e a Genova, quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere. Sono finiti in manette tre albanesi e un italiano e sottoposte a fermo altre due persone. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e di autovetture e ricettazione. L'indagine è iniziata nel marzo 2018 e ha permesso di provare la responsabilità degli indagati in almeno 79 colpi messi a segno tra marzo e novembre 2018 ad Asti, Cuneo e Torino. Per depistare gli inquirenti, la banda di ladri realizzava i furti, da un giorno all'altro, in comuni situati a notevole distanza, anche in provincie diverse. Inoltre, per sottrarsi ai controlli di polizia, i malviventi erano soliti percorrere sentieri del bosco, dopo aver parcheggiato le autovetture intestate a prestanome a chilometri di distanza.

Le foto alle vittime che dormivano nei loro letti – I ladri, che indossavano sempre passamontagna e guanti, utilizzavano la cosiddetta “tecnica del succhiello” e cioè foravano i serramenti di una finestra con l'attrezzo da falegname, facevano scattare la maniglia con una pinza e si introducevano nelle proprietà private. E appunto fotografavano, prima di scappare, le ignare vittime che dormivano nei loro letti nelle case svaligiate. A quanto emerso, i ladri prendevano di mira soprattutto case con proprietari anziani. “Sono fissato – diceva il capo della banda in un’intercettazione – Sono entrato dentro e ho fatto le foto della figlia”. Nel corso dell'attività investigativa sono state recuperate e restituite ai proprietari dieci autovetture e due pistole rubate e sequestrate due pistole di fabbricazione clandestina, utilizzate dai ladri durante i colpi.

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