Torino, no al cane in chiesa per il funerale del padrone: l’animale assiste dall’esterno

Chi lo ha visto assistere da lontano al funerale del padrone, tenuto al guinzaglio all'esterno della chiesa, non potrà più fare a meno di ricordare i suoi ululati e i guaiti di dolore, non dolore fisico ma un pianto per il suo amato proprietario appena scomparso che ha commosso i presenti. Pavel, questo il nome del cane, probabilmente avrebbe voluto sedersi lì al centro della chiesa acanto alla bara dell'amato padrone per un ultimo saluto ma ha dovuto assistere all'intera cerimonia funebre sulla soglia di ingresso dell'edificio di culto per espressa decisione del parroco. È accaduto a Torino dove il prete ha ordinato che il cane restasse fuori per non violare la sacralità del rito religioso funebre e della stessa chiesa

Come accade spesso tra padrone e animale, Pavel e il suo amato proprietario però vivevano in simbiosi ed erano inseparabili. Per questo alla morte dell'uomo parenti e amici avevano trovato naturale portare anche l'esemplare di labrador in chiesa per l'ultimo saluto al defunto e per fargli assistere al funerale. Qui però l'amara sorpresa, si sono trovati di fronte alla netta opposizione del parroco che con decisione inappellabile ha impedito al cane di poter entrare nell'edifico di culto. "Non si portano animali in chiesa, lo sapeva anche San Francesco" li ha rimproverati il prete. Come ha raccontata il vicino di casa del defunto, Mathias Franco Gilardi, la decisone però ha sollevato numerose polemiche fra i presenti soprattutto dopo aver udito i lamenti del cane.

Alcune persone addirittura hanno abbandonato la messa, altri sono andati nel cortile della chiesa affiancando l'animale e postandole foto su Facebook per denunciare l'accaduto. "Pavel è molto anziano e ha un carattere docile e amichevole. Si sarebbe accovacciato vicino al suo padrone senza dar fastidio, mentre il prete si è attaccato a un cavillo per giustificare una decisione personale" hanno spiegato. L'animale pere fortuna ha potuto comunque seguire il suo padrone durante il corteo funebre  dopo la messa