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Torino, mamma partorisce con una cisti nella milza di 18 centimetri. È il secondo caso al mondo

Il parto (naturale) reso possibile grazie a una staffetta medica multidisciplinare tra l’ospedale Molinette e il Sant’Anna: la mamma e la piccola stanno bene; la bimba è nata alla 38esima settimana e pesa quasi 3 chili.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha partorito con successo nonostante una cisti di ben 18 centimetri nella milza. Un vero e proprio miracolo reso possibile grazie a una staffetta medica multidisciplinare degli ospedali Sant’Anna e Molinette della Città della Salute di Torino. Da letteratura mondiale si tratterebbe del secondo caso di questo tipo di parto spontaneo a termine di gravidanza, con esito favorevole per la madre e per il feto. Anche se nel primo caso la cisti era di 13 cm. Un record quindi. Le cisti spleniche in gravidanza sono estremamente rare (8 casi descritti finora dalla letteratura scientifica mondiale), gravate da un rischio di elevata mortalità feto neonatale e materna in caso di rottura della formazione stessa. A Torino è andato tutto per il meglio. La piccola è nata nella notte al Sant’Anna, a 38 settimane e pesa poco meno di tre chili. Sta benissimo, così come pure la sua mamma, a cui la cisti sarà asportata in un secondo momento, dopo che si sarà ripresa.

La donna aveva saputo della cisti ha durante una ecografia alla trentaduesima settimana di gravidanza. La massa le aveva spostato l’utero e un rene ma era asintomatica. È stata subito ricoverata nella Ginecologia e Ostetricia 2 universitaria dell’ospedale Sant’Anna diretta dal professor Guido Menato e successivamente trasferita alla Chirurgia generale d’urgenza 3 dell’ospedale Molinette diretta da Paolo De Paolis. A seguito di riunioni congiunte con tutta l’équipe medica(ostetriche, ginecologi, neonatologi, chirurghi generali ed anestesisti) è stato deciso – visto il rischio di rottura spontanea della cisti e l’elevato rischio ostetrico in caso di taglio cesareo – per il parto tradizionale. Con l’obiettivo di ridurre al minimo le gravi conseguenze – per la madre e per il feto – legate ad una rottura della milza, si è deciso di allestire una sala travaglio all’interno della sala operatoria, così da minimizzare i tempi di un eventuale intervento di chirurgia d’emergenza. E alla fine, come detto, è andato tutto bene. La piccola è nata dopo sei ore di travaglio e ora è ricoverata nella Neonatologia universitaria diretta dal professor Enrico Bertino.

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