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Torino, lite al mercatino dello scambio: sgozzato 50enne, l’amico si salva grazie agli abiti spessi

In manette un cittadino nigeriano di 27 anni, ancora da ricostruire la dinamica e il movente dell’omicidio.
A cura di Giorgio Scura
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Un cinquantenne italiano è morto questa mattina attorno alle 7.40 a Torino per una coltellata al collo che gli ha inferto, durante una lite al mercato, un nigeriano di 27 anni, Khalid Be Greata, 27 anni, arrestato dalla Polizia Municipale. E' successo alla periferia nord della città, al mercatino del libero scambio Il Barattolo, in via Carcano.

La vittima è Maurizio Gugliotta, 52enne originario di Catanzaro ma da tempo residente a Settimo Torinese. Ferito anche un amico della vittima, colpito al petto, ma che si è miracolosamente salvato grazie agli abiti spessi e resistenti che indossava.

Gli agenti della Polizia Municipale Torino sono accorsi richiamati da alcune persone e hanno fermato il nigeriano che aveva aggredito anche un altro uomo, rimasto ferito solo lievemente al petto: gli abiti spessi che indossava hanno assorbito la coltellata. I soccorritori hanno cercato inutilmente di rianimare la vittima per quasi 40 minuti. Il mercatino del libero scambio che sembrava essere stato sospeso, è invece rimasto aperto. Restano da accertare le cause del litigio.

Sarebbe stata una lite per gli spazi tra le bancarelle al mercato la causa dell'aggressione. "La vittima voleva passare, – racconta un testimone, Alì, un egiziano – ma non riusciva: è così la discussione è degenerata. Il cinquantenne è stato colpito alla gola ed è caduto a terra, tra due auto. Il ragazzo della sorveglianza è subito arrivato, ma non ha potuto fare nulla. Poi sono arrivare le forze dell'ordine e dopo un po' l'ambulanza".

"L'assassino non era tra i venditori. Non era registrato ed è impossibile che qualcuno non registrato venda al mercatino. Noi abbiamo una mappa con tutti i 345 posti assegnati e i 700 venditori registrati. L'omicida non l'abbiamo mai visto". Lo dichiarano il presidente dell'associazione ViviBalon Francesco Planeta e la tesoriera Cristina Grosso. L'associazione gestisce l'area di libero scambio del ‘Barattolo' e registra tutti i venditori. "C'e' un regolamento – spiegano Planeta e Grosso – che noi facciamo rispettare. Ogni ambulante consegna la fotocopia dei documenti e la merce deve essere tracciabile. La vittima veniva spesso al mercato, ma l'aggressore no. Non era qui per vendere".

Il delitto ha immediatamente riacceso le polemiche, dopo infinite proteste e manifestazioni dei residenti contro questo mercato. Per Patrizia Alessi, consigliera della Circoscrizione 7, si tratta di «una morte annunciata in un mercato dove i regolamenti non vengono applicati». Il problema, aggiunge, «non è il luogo, ma il rispetto dei regolamenti». Intanto in una nota, l’assessore alla Sicurezza, Roberto Finardi, esprime «a nome della Città sentite condoglianze alla famiglia della vittima» e ringrazia «gli uomini della polizia municipale intervenuti tempestivamente, che hanno arrestato l’omicida».

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