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Torino, il Tar dice sì alla bocciatura del bullo di classe: respinto ricorso dei genitori

Per il ragazzo era scattato il 5 in condotta per diversi episodi gravi che avevano instaurato nei compagni “un clima di tensione e, in alcuni casi, di paura”
A cura di Antonio Palma
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Bocciare un bullo che si rende protagonista di episodi violenti a scuola è legittimo. Lo ha stabilito il Tar del Piemonte chiamato in causa sulla vicenda di un giovane studente di seconda superiore della Valle di Susa che lo scorso anno era stato respinto.  Secondo il verbale di fine anno dei docenti dell'istituto scolastico che frequentava, il giovane infatti si era reso protagonista di comportamenti che rappresentavano un crescendo di gravità fino a episodi di violenza palese contro gli stessi insegnanti che avevano instaurato nei compagni "un clima di tensione e, in alcuni casi, di paura".

Per questo per lui alla fine dell'anno scolastico era scattato il 5 in condotta e la conseguente bocciatura come prevede la legge, ma i genitori del ragazzo si erano opposti alla decisione ed erano ricorsi ad un avvocato, rivolgendosi al tribunale amministrativo regionale. I giudici però hanno respinto il loro ricorso, giudicando legittimo l'operato dei docenti e congrua la decisione finale di bocciare il ragazzo visto quanto  descritto nel verbale.

Il consiglio di classe, infatti, oltre a prendere atto di insufficienze in un paio di materie, aveva segnalato diversi episodi di cui lo studente era stato protagonista:  dall'aggressione verbale ad atti di vandalismo fino ad arrivare a sputare addosso a un insegnante. Comportamenti che avevano portato anche alla sospensione da scuola, nel dicembre del 2016, perché il giovane era sospettato di avere danneggiato l'auto del dirigente scolastico. Su quest'ultimo episodio sono addirittura in corso indagini da parte della magistratura.

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