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Torino, il piccolo Kelvin torna in piazza San Carlo dopo il caos: “Ora sta meglio”

Il bambino, tra i feriti più gravi del caos scoppiato a Torino la sera del 3 giugno scorso durante la finale di Champions League, torna a sorridere, come conferma uno scatto pubblicato sui social da Federico, il ragazzo che l’ha salvato. Ma non a tutti è andata così bene.
A cura di Ida Artiaco
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Kelvin insieme a Federico, l'uomo che l'ha salvato in piazza San Carlo a Torino (Facebook).
Kelvin insieme a Federico, l'uomo che l'ha salvato in piazza San Carlo a Torino (Facebook).

Sorrisi e selfie contro la paura. Il piccolo Kelvin, il bambino di sette anni di origine asiatica rimasto gravemente ferito nella bolgia di piazza San Carlo a Torino lo scorso 3 giugno, quando, durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid è scoppiato un falso allarme bomba che ha dato vita ad attimi di panico e tensione, sta finalmente bene. E lo dimostra uno scatto pubblicato sui social da Federico, il giovane caporal maggiore della "Taurinense" che, insieme a Isak Nokho e Mohamed "Emsi" Diop, lo ha salvato: "Senza il nostro intervento sarebbe morto", aveva dichiarato il militare qualche giorno fa. I due si sono incontrati lontano dagli ospedali per passare qualche ora insieme in serenità tornando in quel luogo che poteva costare la vita al bambino.

Federico ha abbracciato Kelvin davanti al Cavallo di Bronzo, come riporta il quotidiano "La Repubblica", e ha scattato una foto per immortalare quel momento di gioia dopo tanta paura, postandolo sul proprio profilo Instagram con la scritta: "Finalmente un sorriso". Arriva, così, una buona notizia dopo i tragici fatti di Torino dello scorso 3 giugno e la morte della 38enne Erika Pioletti. Tra gli oltre 1500 feriti del caos di piazza San Carlo, lei era una dei più gravi, proprio insieme a Kelvin, che è riuscito a salvarsi dopo essere stato in coma per alcuni giorni, tenendo con il fiato sospeso tutta l'Italia. Ma non a tutti è andata così bene. Tra questi, Marisa Amato rischia di non riuscire più a muoversi, mentre suo marito, Vincenzo D'Ingeo, ha già subito due interventi ai polmoni e una tracheotomia.

Si tratta dell'ennesima storia cominciata la sera del 3 giugno durante la finale di Champions League e finita in tragedia. I due non erano neanche tifosi delle squadre in campo ma stavano semplicemente passeggiando per piazza San Carlo quando è scoppiato il caos, rimanendo schiacciati dalla folla in preda al panico. Le condizioni della donna sono più gravi e dopo due interventi chirurgici i medici hanno fatto sapere che potrebbe riportare un danno permanente al tronco e agli arti. I figli della coppia, entrambi ancora ricoverati in due diversi nosocomi torinesi, hanno lanciato un appello: "Non lasciateci soli".

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