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Torino, condannato a 7 anni per abusi su una undicenne: la ragazzina è rimasta incinta

Un nigeriano di 36 anni è stato condannato in tribunale a Torino a sette anni di reclusione per gli abusi su una ragazzina di undici anni. L’uomo era stato incaricato dai genitori della giovane vittima, suoi connazionali, di badare a lei e ai suoi fratelli quando loro non erano a casa per lavoro.
A cura di Susanna Picone
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Un uomo di origine nigeriana di trentasei anni è stato condannato in tribunale a Torino con rito abbreviato a sette anni di reclusione per aver abusato di una bambina di undici anni. Per mesi l’uomo ha avuto rapporti sessuali con la ragazzina che è poi rimasta incinta dopo gli abusi. Per il nigeriano la procura aveva chiesto dieci anni di reclusione. Da quanto emerso nel corso del processo, l’imputato era stato incaricato dai genitori della bambina, suoi connazionali, di badare a lei e ai suoi fratelli di quattro, sette e tredici anni quando loro non erano a casa. Spesso i genitori della bambina erano assenti, a volte anche di notte, a causa dei loro lavori. Ma lui, che era un vicino di casa della famiglia della vittima, avrebbe approfittato di questa situazione per abusare ripetutamente dell’undicenne.

L’uomo arrestato dopo che la ragazzina ha scoperto di essere incinta – L’uomo era stato arrestato nel novembre dello scorso anno dopo che la mamma della bambina aveva portato la figlia in ospedale perché stava male e aveva la pancia gonfia in maniera anomala. La donna pensava a una intossicazione alimentare, ma quel giorno in ospedale ha scoperto la scioccante verità: sua figlia a soli undici anni aspettava un bambino. Era alla ventiduesima settimana di gravidanza. A quel punto l’undicenne ha raccontato ai familiari di quell’uomo che lei vedeva come uno zio ma che invece di prendersi cura di lei la importunava da mesi. “Ho provato a dirgli di smetterla – aveva raccontato la piccola alla mamma e al papà – ma lui mi disturbava sempre. E mi diceva che non dovevo dire nulla, se no non avrei più visto i miei genitori”.

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