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Todi, il Sindaco sostenuto da Casapound revoca patrocinio per 25 aprile: “Celebrazione di parte”

Il Sindaco Antonino Ruggiano, vicinissimo a Casapound, nega il patrocinio all’Anpi, che denuncia: “Attacco alla storia e alla memoria dell’intero Paese”.
A cura di Redazione
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Il Comune di Todi ha revocato il patrocinio per la festa del 25 aprile organizzata dall'ANPI, l'associazione nazionale dei partigiani. Il Sindaco Antonino Ruggiano, appoggiato anche da CasaPound, ha deciso di non appoggiare ufficialmente la manifestazione in occasione del giorno della Liberazione, spiegando che non ritiene opportuno "aderire a programmi e celebrazioni che abbiano una impostazione di parte" e aggiungendo: "Il 25 aprile è una festa per tutti gli italiani e la sento anche mia, quindi ritengo giusto che la faccia il Comune e non mi pare logico che sia l'Anpi a farla e a invitare il Comune a partecipare. Ognuno poi è libero di fare le manifestazioni collaterali che ritiene opportune".

Una scelta gravissima, che segna un precedente unico, commentata duramente dall'ANPI, che ha denunciato la vicenda con un comunicato stampa in cui si ricostruiscono i fatti che hanno portato alla revoca del patrocinio e all'inusuale presa di posizione da parte dell'amministrazione comunale umbra. "Il 27 marzo la sezione, come sempre, ha regolarmente protocollato un documento con richiesta di logo, patrocinio e degli spazi, in cui si riportava una bozza del programma, dal quale poi sono state solamente tolte delle cose. Subito dopo è stato contattato l'Assessore Ranchicchio per informarlo dello stesso protocollo e chiedere se si riteneva opportuno discutere insieme, anche di persona, il programma dell'intera giornata".

Durante l'incontro con sarebbero emerse problematiche e "nulla ha lasciato intendere che la condivisione della celebrazione fosse in qualche modo o per qualche motivo a rischio e, non essendosi mai verificato tale fatto, niente poteva farlo supporre". Poi il voltafaccia del Comune, commentato duramente dai dirigenti ANPI: "Troviamo questo fatto a dir poco grave, un attacco alla storia e alla memoria di questo Paese, un oltraggio alla Costituzione", conclude l'Anpi. "Alla Giunta rispondiamo che sì, certo, siamo di parte, siamo partigiani, siamo e saremo sempre dalla parte dell'antifascismo ma si può celebrare il 25 aprile stando da un'altra parte? Vorremmo ricordare che le Istituzioni devono essere pienamente antifasciste come chiesto dalla Costituzione italiana, una celebrazione istituzionale non può che essere pertanto antifascista anch'essa".

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