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Times: “Soldi della Ong usati per andare con giovani prostitute ad Haiti dopo il terremoto”

L’organizzazione umanitaria britannica avrebbe coperto alcuni suoi operatori umanitari che hanno frequentato prostitute, anche minorenni ad Haiti: è quanto emerge da un’inchiesta del Times. “Alcuni dipendenti sono stati mandati via a seguito delle indagini interne e altri hanno lasciato l’organizzazione prima che queste fossero terminate”, ha replicato la Ong.
A cura di B. C.
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Una delle più note organizzazioni umanitarie britanniche e mondiali, Oxfam, avrebbe coperto alcuni suoi operatori umanitari senior che hanno frequentato prostitute ad Haiti, durante la missione dopo il terremoto che nel 2010 che fece circa 300.000 morti sull’isola caraibica. A rivelarlo è una inchiesta del Times, che cita un rapporto confidenziale realizzato dall'organizzazione nel 2011. Dai documenti emerge che Oxfam ha accettato le dimissioni di tre suoi operatori umanitari e ne ha licenziati altri quattro per “comportamenti indegni” in seguito a un’indagine interna sullo “sfruttamento sessuale”, il “download di pornografia”, “il bullismo e l’intimidazione”.

Nella sua inchiesta, il Times racconta che ad Haiti giovani prostitute sarebbero state ingaggiate per partecipare a “orge” negli alloggi e negli hotel “pagati dalla Ong”, citando una fonte che sostiene di aver visionato le immagini di una di quelle serate, dove le prostitute “indossavano t-shit di Oxfam”. Il rapporto non esclude neppure che tra le vittime degli abusi sessuali ci siano stati dei minorenni. Venuta a conoscenza dell'indagine, Oxfam avrebbe insabbiato il tutto, licenziando quattro dipendenti e lasciando che altri tre presentassero “dimissioni spontanee”: tra loro ci sarebbe anche il direttore delle operazioni Oxfam ad Haiti, il 68enne belga Roland van Hauwermeiren; l'allora presidentessa della ong, Dame Barbara Stocking, spinse affinché non ci fossero ulteriori conseguenze nel timore di “potenziali seri danni” per il lavoro e per l'immagine di Oxfam nel mondo.

“Alcuni dipendenti sono stati mandati via a seguito delle indagini interne e altri hanno lasciato l’organizzazione prima che queste fossero terminate”, ha fatto sapere un portavoce della Ong. “Il responsabile locale si è assunto la piena responsabilità dei fatti che hanno avuto luogo quando era direttore, e gli era stato permesso di dimettersi perché aveva sostenuto e collaborato nell’inchiesta a tutto campo”, ha aggiunto il portavoce.

Il Times ricorda che Oxfam riceve ogni anno 300 milioni di sterline (quasi 400 milioni di euro, ndr) in contributi da parte del governo britannico ed in donazioni da parte di privati cittadini ed aziende, oltre che dall’Ue, l’Oms e le agenzie delle Nazioni Unite. “Oxfam ha sempre agito all’insegna della massima trasparenza punendo ogni comportamento contrario ai propri valori – ha dichiarato il direttore di Oxfam Italia, Roberto Barbieri – I fatti emersi risalgono a sette anni fa e non hanno mai interrotto o inficiato sull’azione umanitaria realizzata da Oxfam Gran Bretagna dopo il gravissimo terremoto del 2011 ad Haiti”.

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