Thailandia, uno dei soccorritori: “Ragazzi incredibili, non è normale fare immersioni a 11 anni”
“Non è assolutamente normale fare immersioni in grotta per bambini di 11 anni”: è quanto ha dichiarato alla Bbc un membro del team internazionale dei soccorritori, Ivan Karadzic, commentando quanto sta accadendo in queste ore in Thailandia, dove proseguono le operazioni per salvare tutti i ragazzi rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang insieme al loro allenatore. Gran parte dei giovanissimi calciatori sono già fuori dalla grotta e il soccorritore ha commentato con la Bbc proprio le fasi del recupero. A suo dire, quei baby calciatori “stanno facendo qualcosa che nessun bambino prima di loro aveva mai fatto”. I ragazzi si stanno immergendo in un ambiente considerato estremamente pericoloso, in totale assenza di visibilità, con l'unica luce che è quella delle torce che indossano. Il rischio, inoltre, è secondo Karadzic molto elevato. “Avevamo ovviamente molta paura di ogni tipo di panico, poi ci sono i possibili malfunzionamenti delle apparecchiature che potete immaginare. Non riesco a definire quanto siano grandi questi piccoli bambini, sono ragazzi incredibilmente forti”, ha spiegato ancora il soccorritore.
Entro oggi tutti i ragazzini fuori dalla grotta – Karadzic ha anche ammesso di aver avuto molta paura quando ha visto per la prima volta uno dei ragazzini trasportato da un collega che stava per uscire dal cunicolo: “In quel momento ho avuto paura – ha spiegato – paura che trasportasse un morto… poi mi sono accorto che respirava e stava bene. Ed è stato un gran sollievo”. Al terzo giorno di operazioni di salvataggio i soccorritori sono certi di poter salvare tutte le persone rimaste intrappolate nella grotta in Thailandia. I ragazzini, una volta fuori dalla grotta, vengono trattenuti brevemente nell'ospedale da campo, poi prelevati in elicottero e portati nell'ospedale di Chiang Rai, dove vengono tenuti in isolamento per il timore che, con il sistema immunitario indebolito, siano a rischio di infezioni.
