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Thailandia, i ragazzi nella grotta non sanno nuotare: potrebbero portarli fuori come “pacchi”

I ragazzi intrappolati in una grotta in Thailandia dal 23 giugno sono deboli ma sani. Ora però è necessario capire come riportarli all’esterno della grotta Tham Luang. Al momento stanno facendo pratica sott’acqua con le maschere, in vista di un ritorno in superficie che richiederà estesi periodi di immersione, e per il quale non c’è ancora una tempistica stimata.
A cura di Susanna Picone
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Finita la corsa contro il tempo per trovare i dodici ragazzini e il loro allenatore nella grotta di Tham Luang, in Thailandia stanno cercando di capire come fare per tirarli fuori. Il ministro dell'interno Anupong Paochinda ha detto che è necessario fare in fretta e intervenire prima che l’acqua si alzi di nuovo, ma una decisione ufficiale sul piano di azione non è stata ancora comunicata. Le difficoltà per tirare fuori i ragazzini sono moltissime: i giovani si trovano a circa 2,2 chilometri dall’ingresso della cava Tham Luang, che — come confermato dal ministro dell’Interno — è anche l’unica via d’uscita al momento. Per raggiungerla dovranno seguire al contrario lo stesso percorso dei sommozzatori, in gran parte sommerso. Sono inoltre previste altre pesanti piogge e il drenaggio coi tubi difficilmente basterà a svuotare ogni stanza dall’acqua, per cui la cava tornerà percorribile a piedi solo quando si sarà asciugata ovvero, probabilmente, tra quattro mesi. Cosa fare dunque? Intervenire in qualche modo subito o aspettare?

Come salvare i ragazzi nella grotta in Thailandia?

I ragazzini sono molto deboli e nessuno sa nuotare: per uscire dovrebbero imparare i rudimenti delle immersioni e affrontare fiumi di fango insieme ai soccorritori. Il ministro ha parlato di una ipotesi difficile e molto pericolosa e che “se qualcosa va storto potrebbero rimetterci la vita”. Bill Whitehead, vicepresidente del British Cave Rescue Council (di cui fanno parte Rick Stanton e John Volanthen, i sub inglesi che per primi hanno raggiunto i ragazzini intrappolati nella grotta), al Corriere ha spiegato la possibilità però di trasportare i ragazzi come “pacchi”: li si attrezza da sub, con maschere che coprono tutta la faccia invece del solo respiratore per la bocca. Li si mette sdraiati su una sorta di barella, attaccati alla bombola, con pesi per regolarne la galleggiabilità. Se tutto va bene potrebbero volerci un paio d’ore l’uno ma tutto dipende dalle condizioni: in quella cava — secondo quanto spiegato da Whitehead — i passaggi sono stretti, la visibilità è ridotta e il flusso dell’acqua è forte. Insomma non è detto che si possa fare. C’è poi il piano B, che prevede di curare i ragazzi nella grotta e aspettare. Intanto, secondo quanto annunciato il governatore Narongsak Osatanakorn, in queste ore i ragazzini intrappolati stanno facendo pratica sott'acqua con le maschere.

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