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Test Invalsi alle scuole elementari: alunni impegnati con la prova di inglese

A partire da oggi e nelle giornate del 9 e 11 maggio le prove Invalsi verranno sostenute dalle classi II e V della scuola primaria: a differenza della terza media e della scuola secondaria le prove rimarranno cartacee, non verranno sostenute tramite computer. Intanto l’Unione degli studenti annuncia una mobilitazione.
A cura di Susanna Picone
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Tornano oggi 3 maggio le (tanto criticate) prove Invalsi per le scuole elementari. Dopo gli studenti delle scuole medie, oggi e nelle giornate del 9 e 11 maggio, le prove Invalsi verranno sostenute dalle classi II e V della scuola primaria. Le prove rimarranno cartacee come negli anni scorsi. Tra il 7 e il 19 maggio sarà invece la volta delle classi II della secondaria superiore, interessate come le medie dalle novità introdotte dalla normativa per quanto riguarda la prova al computer. Gli alunni delle classi V della scuola primaria saranno impegnati oggi con la prova di inglese. Le classi campione – ovvero quelle che hanno uno dei componenti che somministra i test esterno e i cui risultati vengono utilizzati per le statistiche elaborate sui test – sono 1440 e coinvolgeranno un totale di 28326 studenti. Le classi non campione invece sono 28333 e gli studenti coinvolti 533.444, per un totale complessivo di 29773 classi e 561.770 studenti. Come per le scuole secondarie di primo grado, la prova di inglese alle elementari è suddivisa in ascolto e lettura. Il 9 maggio toccherà alle classi II e V primaria sostenere la prova di italiano e l'11 maggio è prevista la prova di matematica. Anche in questo caso le prove saranno somministrate in cartaceo. Le classi II della secondaria superiore, invece, svolgeranno le prove di italiano e matematica dal 7 al 19 maggio (per loro non sono previste prove in inglese).

Cosa sono le prove Invalsi e perché vengono criticate

Le prove Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d'Istruzione) consistono in un esame identico per tutte le scuole, cui vengono sottoposti gli alunni delle classi II e V della primaria, quelli di I e III media e infine gli studenti della II superiore. Sono standard per tutto il territorio nazionale e servono per capire il livello di preparazione degli alunni all'inizio del loro percorso scolastico e alla fine della scuola dell'obbligo. Sulla loro efficacia si apre però ogni anno un acceso dibattito. E anche quest’anno l'Unione degli studenti ha annunciato una mobilitazione, dal 7 maggio, dentro e fuori le scuole, con la campagna “Se sbagli sei fuori!” che ha l'obiettivo dichiarato di “non compilare le prove e di cancellare l'Invalsi”. “Se il Miur elogia l'innovazione di queste novità, gli studenti subiscono la repressione che questo meccanismo innesca – così Francesca Picci, coordinatrice dell'Unione degli studenti – Negli scorsi anni il boicottaggio di massa dei test a crocette ha lanciato uno scomodo segnale al Ministero dell'Istruzione, mettendo in luce la forte contrarietà della scuola nei confronti di un sistema di valutazione parziale e dannoso, che valuta solo nozioni e che riproduce le disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese e tra scuole ‘più innovative' e scuole ‘più arretrate'”.

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