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Terrorizzava la nipotina vestita da strega, nonna condannata all’ergastolo

Per oltre un anno una donna di 51 anni dell’Oklahoma ha commesso abusi sulla sua nipotina di sette anni. Travestita da strega, la nonna perpetrava ogni tipo di violenza ai danni della piccola, dalle bruciature con le sigarette agli schiaffi e alle percosse con un mattarello.
A cura di S. P.
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Una donna di cinquantuno anni dell’Oklahoma, negli Stati Uniti, è stata condannata al carcere a vita per maltrattamento e abuso di minore. È accusato di aver commesso abusi sulla nipotina di sette anni. La donna, che si chiama Geneva Robinson ma che si faceva chiamare anche “Nelda the witch” (Nelda la strega), secondo quanto emerso era solita terrorizzare la bambina travestendosi da strega. Si dipingeva il volto di verde e indossava un costume nero, presentandosi appunto come una strega, per commettere violenze sulla nipotina insieme al compagno trentunenne Joshua Granger, anche lui condannato a trenta anni di carcere. Secondo quanto scrive il settimanale People, la nonna indossava il suo costume da strega e perpetrava ogni tipo di violenza ai danni della nipotina, dalle bruciature con le sigarette agli schiaffi e alle percosse con un mattarello.

Le brutali violenze della nonna emerse nel corso del processo – Ad un certo punto, da quanto ricostruito nel corso del processo, “Nelda the witch” ha anche tolto la bambina da scuola e l’ha costretta alla fame oltre che a farla dormire fuori con il suo cane. L’incubo della bambina è finito solo quando la nonna la portò in ospedale spiegando che si era fatta male dopo essere scappata al suo controllo: i medici però capirono che qualcosa non andava e allertarono immediatamente le autorità competenti. Prima di emettere la sentenza di condanna all’ergastolo, nell'aula del tribunale in cui si celebrava il processo è stato mostrato un video in cui si vede la donna afferrare la nipote per il collo e trascinarla lungo in pavimento. Si sente anche dire che vuole mangiarla. In tribunale il pubblico ministero ha parlato di una “casa degli orrori”. A causa della crudeltà delle immagini il settimanale ha deciso di non pubblicare le immagini.

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