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Terremoto, in ginocchio l’industria del prosciutto di Norcia. L’appello: “Compratelo”

Il prosciutto di Norcia come era stato per il Parmigiano Reggiano: i produttori umbri del salume apprezzato anche da Obama, si appellano agli italiani perché acquistino questo prodotto, dopo il sisma che rischia di mandare in crisi l’intero sistema agroalimentare di Umbria e Marche.
A cura di Biagio Chiariello
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Non solo abitazioni distrutte e sfollati. Il terremoto che ha nuovamente devastato l'Italia centrale ha colpito in maniera drammatica anche l'industria alimentare, su tutte quelle del celebre prosciutto di Norcia, tra le località maggiormente ferite dal sisma. Gli stabilimenti sparsi nella zona hanno subito lesioni molto, delle stalle dove vengono allevati i maiali non resta più nulla. Da una prima stima sono complessivamente una cinquantina quelle danneggiate, con dentro non solo suini ma anche pecore e bovini. "Non c'è rimasto assolutamente nulla, abbiamo perso tutto, ci servono acqua e recinti per gli animali" è l'appello di un’imprenditrice locale, Valentina Fausti. Ora i produttori si appellano agli italiani affinché acquistino i loro salumi che hanno imbandito anche la tavola della Casa Bianca. Un’operazione che si era vista anche dopo il terremoto in Emilia, quando ci fu una mobilitazione internazionale per acquistare il Parmigiano Reggiano.

In realtà il terremoto potrebbe avere ripercussioni sull'intero sistema agroalimentare locale che offre lavoro solo nella fase di produzione ad almeno diecimila persone. A rischio ci sono anche specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, fino al prosciutto di Norcia Igp, che rappresentano un patrimonio culturale del Paese, oltre che economico ed occupazionale. La stima è della Coldiretti che commenta le misure decise nell’incontro tra il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e gli Asri delle Regioni colpite che prevedono l’installazione di stalle temporanee e  moduli abitativi programmati a partire dalla prossima settimana, la copertura del mancato reddito delle società di allevamento stabilito in un aiuto a capo bovino di circa 400 euro con l’aumento degli stanziamenti da 1 a 10 milioni per gli allevatori colpiti, nonché anticipi sui contributi europei per far fronte alle esigenze di liquidità.

E in campo scende anche la politica. Scrive in una nota Giacomo Leonelli, segretario regionale del Pd: “Come Pd, saremo impegnati sin da subito: scriverò una lettera a tutti gli iscritti per chiedere che la nostra comunità si stringa intorno ai territori colpiti. Tra le tante manifestazioni di solidarietà, facciamo uno sforzo per mettere nel carrello e sulle nostre tavole i suoi ottimi prodotti tipici”. Una posizione condivisa da tutta la politica umbra. In un post su Facebook il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Marco Squarta lancia l’appello: “Norcia è famosa per il tartufo nero e i prosciutti: in tutto il mondo ci sono norcinerie. Dopo il terremoto rilanciamo l’economia disastrata della Valnerina con azioni di solidarietà e manteniamo alto il Made in Italy”

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