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Terremoto. “Compro io casa a nonna Peppina”, il bel gesto dell’imprenditore

Due speranze per la 95enne sfrattata. Il nuovo commissario alla ricostruzione De Micheli ha infatti parlato di un decreto in approvazione che salverebbe la sua casetta di legno. C’è poi un imprenditore lombardo che si è detto disponibile ad acquistare una casa a nonna Peppina.
A cura di Biagio Chiariello
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Giuseppina Fattori, soprannominata affettuosamente nonna Peppina potrebbe trovare una nuova casa grazie ad un gesto di solidarietà di un imprenditore lombardo che, a patto di restare anonimo, si è offerto di darle un nuovo tetto. “Farò l’impossibile per esaudire il suo desiderio. Ci sarà nelle immediate vicinanze un appartamento sicuro e in vendita”, ha detto l’uomo. “A raccontarlo oggi è il quotidiano Il Giornale in un articolo a firma di Stefano Vladovich. L’anziana di 95 anni di San Martino di Fiastra, in provincia di Macerata, a seguito del devastante terremoto dello scorso anno, è stata sfrattata dalla casetta di legno (abusiva) che si era costruita su un terreno di proprietà e costretta a tornare a vivere in un container. L’uomo d’affari è il fondatore della società SixthContinent, una piattaforma social commerce con sede a San Francisco e Milano. “Basta chiacchiere – ha detto al quotidiano di Alessandro Sallusti – . Peppina vuole rimanere nel paese in cui ha vissuto per tutta una vita? Farò l’impossibile per esaudire il suo desiderio. Ci sarà pure da qualche parte, nelle immediate vicinanze della sua vecchia abitazione, un appartamento sicuro e in vendita? Bene, che il sindaco mi faccia sapere al più presto perché lo voglio donare a Peppina”.

Il provvedimento per salvare le casette post-terremoto

Ma non è l’unica buona notizia per Peppina. Un’apertura è arrivata anche dal nuovo commissario per la ricostruzione, Paola De Micheli, che ha parlato di un provvedimento che salverebbe tutti gli immobili – in cemento o in legno, spostabili o ancorati – realizzati dopo il terremoto che nel 2016 ha colpito tutta l’Italia centrale. Le stime negli uffici delle prefetture interessate indicano in mille il numero complessivo (solo nelle Marche sono oltre 2oo). Il decreto in questione, approvazione, mettere appunto al sicuro chi si è attrezzato da solo. Anche la signora Fattori, dunque. “Il provvedimento prevede due possibilità – spiega la De Micheli -, primo, chi è organizzato con una casa mobile, la potrà tenere se rispetta tutti vincoli, paesaggistici e di edificabilità, quindi rinuncia alla casetta e al contributo di autonoma sistemazione. Una volta realizzata la ricostruzione della sua abitazione, la casa mobile sparisce”. Mentre la seconda opzione “riguarda le strutture fisse per le quali è possibile chiedere una regolarizzazione rinunciando alla casette e al contributo per la ricostruzione. Ma devono sempre rispettare i criteri edilizi e paesaggistici. Non è una sanatoria, ma una riapertura dei tempi che già erano previsti nei testi di legge”.

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