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Terra Dei Fuochi: M5S vuole prelievi alla discarica ma il direttore si rifiuta

E’ polemica tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle, in visita ispettiva presso Cava Sari, e i gestori della discarica di Terzigno: i due parlamentari volevano effettuare dei prelievi sulle acque.
A cura di Gaia Bozza
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"Non siete autorizzati a prelevare campioni d'acqua": è polemica tra esponenti del Movimento 5 Stelle, in visita ispettiva presso Cava Sari, e i gestori della discarica di Terzigno, tristemente famosa per i veleni e le proteste dei comitati nel 2010, spesso represse con la violenza. Il deputato Luigi Gallo e il senatore Andrea Cioffi, entrambi del Movimento 5 Stelle, hanno effettuato una visita ispettiva all'interno della discarica, l'unica legalmente gestita in un guazzabuglio tossico di discariche abusive sequestrate dall'autorità giudiziaria.

E' di poco più di un mese fa la notizia riportata dal Fatto Quotidiano secondo la quale, nel 2012, in una relazione di gestione c'era la presenza costante di due sostanze: il tricloropropano e il dibrometano, solventi altamente cancerogeni. In seguito, nella relazione 2013, di queste sostanze non c'è più traccia:  “Il gestore all’atto dell’ispezione non ha segnalato altre situazioni di criticità oltre quelle note e relative prevalentemente ai parametri ferro, manganese e fluoruri. Ciò contrasta con quanto descritto nella Relazione di gestione 2012, pagina 22, in cui il gestore dichiara l’avvenuto superamento dei limiti, sistematicamente e a partire dal mese di aprile 2012, in tutti i pozzi di monitoraggio, per il tricloropropano e il dibromoetano”. Così si legge nel “rapporto conclusivo delle attività di ispezione ambientale ordinaria”. I due parlamentari sono andati in visita ispettiva in relazione a questo e per dare seguito a una interrogazione parlamentare che, a luglio scorso, chiedeva maggiori controlli e l’intervento del Nucleo Operativo Ecologico (Noe).

Qualche momento di tensione con il comitato delle Mamme vulcaniche, animatrici della protesta antidiscarica del 2010, esasperate dall'immobilismo che affligge quell'area da anni: "Perché noi non possiamo entrare? – chiede Luisa Lettieri, una delle attiviste storiche – Qui tutti vengono a fare solo passerelle".

Accompagnati da due tecnici, i parlamentari hanno chiesto anche di poter effettuare dei prelievi, anche in considerazione del fatto che la discarica sorge nel Parco Nazionale del Vesuvio, in mezzo ad altre discariche abusive e tra numerosi vigneti e uliveti. "L'uso irriguo è stato vietato da un'ordinanza sindacale – ricorda il tecnico che accompagna i  5 Stelle – Ma vogliamo rassicurare i cittadini". A questo, scoppia la bagarre: senza autorizzazione preventiva e senza contraddittorio, inviando i campioni ad uno stesso laboratorio, non se ne fa niente. Ma i parlamentari promettono: "Lo faremo la prossima volta, torneremo".

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