268 CONDIVISIONI

Terni, in carcere la madre del neonato trovato morto nel sacchetto

Per la donna il gip ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare a diversi giorni di distanza dalla sua confessione. La 27enne ha raccontato di aver tenuto nascosto la gravidanza, di aver partorito in bagno e poi di essersi fatta accompagnare con una scusa nel luogo in cui ha lasciato il piccolo che era ancora vivo.
A cura di Antonio Palma
268 CONDIVISIONI
Immagine

È stata arrestata la giovane donna di 27 anni accusata di aver abbandonato il figlio appena nato trovato morto nel parcheggio di un supermercato di Borgo Rivo, a Terni.  Dopo il fermo e l'interrogatorio di venerdì scorso, concluso con la sua confessione, la 27enne era stata rimessa in libertà in attesa degli sviluppi dell'indagine. Nella tarda mattinata di martedì, però, per ordine del  giudice i carabinieri le hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere e per lei sono scattante le manette. L'accusa a carico della 27enne è di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale.

A darne notizia è stato lo stesso legale della donna spiegando che è stata subito trasferita nel carcere femminile di Capanne, a Perugia, sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Terni, Natalia Giubilei. Lo stesso avvocato ha già annunciato di essersi attivato per chiedere che la giovane possa essere spostata in una struttura protetta nei prossimi giorni. Al momento non si sa cosa abbia spinto il giudice per le indagini preliminari a firmare l'ordine di arresto ma è probabile che il pm Barbara Mazzullo abbia voluto attendere la raccolta di ulteriori elementi a carico della donna prima di richiedere l'ordinanza di custodia accolta dal gip

Nel suo interrogati di venerdì, l'indagata, incensurata e già madre di una bambina di due anni, ha raccontato di aver tenuto nascosto la gravidanza al compagno e agli altri familiari e di aver abbandonato il piccolo ancora vivo, lasciandolo in una busta nel parcheggio del supermercato dove si era fata accompagnare con una scusa poco dopo il parto in casa. La 27enbne ha raccotato di aver partorito in bagno e aver tagliato il cordone ombelicale nel bidet. Di aver poi avvolto il bambino in un asciugamano e averlo messo con tutta la placenta nella busta. "La mia assistita ha detto di essere uscita di casa con il compagno, di aver messo la busta con il piccolo ancora vivo nel bagagliaio, di aver detto all'uomo di entrare nel negozio, poi lei ha lasciato il piccolo nella busta aperta nell'aiuola adiacente al parcheggio. Ha spiegato più volte che sperava qualcuno lo trovasse vivo" ha spiegato il legale difensore.

268 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views