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Termoli, tac in manutenzione: morte cerebrale per un 47enne

L’uomo aveva accusato un malore alcune ore prima: trasportato in ospedale, non è stato sottoposto a una tac perché il macchinario era in manutenzione.
A cura di Davide Falcioni
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Un fortissimo mal di testa, poi la corsa disperata all'ospedale San Timoteo di Termoli e lì la beffa, costata carissima a un uomo di 47 anni, che avrebbe dovuto essere sottoposto con la massima urgenza a una tac, salvo che il macchinario era fuori uso a causa di alcuni lavori di manutenzione ordinaria programmati da tempo. Per questo i medici hanno dichiarato la morte cerebrale del paziente. I soccorritori hanno tentato il tutto per tutto trasportandolo nel nosocomio di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, ma era ormai troppo tardi. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato in Molise una task force, coadiuvata dai Nas, per effettuare delle indagini sulla vicenda: "Non è possibile morire per cattiva organizzazione".

Stando a quanto finora è stato possibile ricostruire, l'episodio ha avuto inizio a Larino, dove è stato recentemente chiuso il Punto di primo intervento dell'ospedale. I familiari dell'uomo, vittima di un malore, hanno chiamato il 118, ma l'ambulanza ha tardato ad arrivare perché – sembra – in quel momento impegnata in un altro intervento. Quando un mezzo è giunto sul posto, i sanitari si sono diretti all'ospedale ‘San Timoteo' di Termoli (Campobasso) ma qui la Tac era in manutenzione programmata, quindi ferma per alcune ore. E' stato quindi deciso il trasferimento all'ospedale di San Giovanni Rotondo (Foggia), dove poi i medici hanno accertato la morte cerebrale dell'uomo.

Il gruppo di esperti del ministero "resterà in Molise – prosegue la nota del ministero della Salute – il tempo necessario ad acquisire documenti, atti e ogni elemento utile a fare completa chiarezza rispetto all'accaduto. L'episodio servirà a fare luce sul percorso di cura in ambito neurologico in Molise. Occorre accertare le inefficienze organizzative, le eventuali responsabilità personali degli operatori, ma anche gli eventuali errori causati da cattiva programmazione della politica regionale".

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