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Teramo: violentata dal compagno, lo perdona e sposa. Dopo le nozze viene massacrata di botte

I fatti contestati risalgono al 2014 e ora l’uomo è a processo per violenza sessuale e lesioni aggravate. La presunta vittima, una trentacinquenne di Teramo, dopo le prime violenze aveva deciso di dare una seconda possibilità al coetaneo e lo aveva anche sposato ma lui un giorno l’avrebbe nuovamente aggredita.
A cura di Susanna Picone
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Aveva subito delle violenze, tra botte e abusi sessuali, dall’uomo di cui si era innamorata e col quale conviveva ma poi aveva deciso di perdonarlo e lo aveva anche sposato. Ma quello stesso uomo, dopo il matrimonio, avrebbe continuato a picchiarla. Arriva da Teramo la vicenda di una donna oggi trentacinquenne che in più occasioni sarebbe stata vittima degli abusi del compagno, un coetaneo di origini nigeriane. I fatti contestati risalgono al 2014 e ora l’uomo è a processo accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate. Come ricostruisce il quotidiano Il Mattino, all’epoca dei fatti la giovane teramana conviveva col compagno. Lo aveva conosciuto un po’ di tempo prima e si era innamorata di lui. Ieri, in aula, la donna ha confermato tutte le accuse nei confronti dell’uomo. “Lui è malato – avrebbe raccontato ai giudici nell’udienza che si è svolta a porte chiuse -. Quando mi ha violentata aveva gli occhi fuori dalle orbite, mi parlava nella sua lingua”.  Quel giorno, dopo gli abusi, il nigeriano fu allontanato dall’abitazione e poi sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio. Quando sul posto arrivarono i Carabinieri, trovarono la donna con gli abiti strappati e sotto shock.

Il matrimonio dopo le prime violenze e le cure – Dopo un periodo di cura per l'uomo sarebbe stata proprio la vittima a volergli dare una seconda opportunità. I due si sono quindi sposati ma un giorno, secondo quanto raccontato dalla donna, lui l’avrebbe improvvisamente massacrata di botte. Un episodio che, però, non fa parte dell’attuale contestazione. Sulla base degli elementi del dibattimento, i giudici hanno chiesto a un perito di valutare se l’uomo accusato di violenza sessuale nei confronti della sua ex sia attualmente capace di partecipare al processo; se fosse capace di intendere e volere al momento del fatto e se risulta socialmente pericoloso.

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