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Teramo, ladri rubano le targhe dedicate ai morti di Rigopiano

Dei vandali hanno rubato le targhette commemorative con i nomi delle vittime di Rigopiano dal piazzale del cimitero di Atri, in provincia di Teramo.
A cura di Davide Falcioni
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Neppure le vittime della tragedia di Rigopiano sembrano trovare pace. Alcuni vandali hanno infatti rubato le targhe con i nomi dei morti della valanga che due anni fa si è abbattuta sull'hotel di Farindola affisse su degli alberi nel piazzale del cimitero di Atri, in provincia di Teramo. Stando a quanto riferisce Il Centro, i balordi hanno abbattuto  gli alberi piantati dall’associazione locale Italia Nostra rubando le targhette poste dalla stessa associazione per commemorare alcune vittime della catastrofe di Rigopiano e altri personaggi della città. A sollevare il problema è stato direttamente il segretario di Italia Nostra Antonio Mutoschi che ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia ai carabinieri.

Mutoschi dichiara: "Lo scorso 22 dicembre abbiamo scritto al primo cittadino di Atri Piergiorgio Ferretti per portare all’attenzione il problema che si ripropone spesso, l’ultimo in questi giorni. Qualcuno fuori dal cimitero si diverte a distruggere i fusti degli alberi e ruba targhette intitolate ai morti. Un atto vergognoso e spregevole che va fermato". Tra le targhette rubate anche quelle dedicate alle vittime di Rigopiano.

Nei giorni scorsi la Procura di Pescara ha iscritto nel registro degli indagati sette persone, tutti membri della Prefettura (prefetto compreso), e tutti accusati di frode in processo penale e depistaggio. Nello specifico, l’attenzione dei pm si concentra sulle chiamate di soccorso effettuate, tra una scossa di terremoto e l’altra, la mattina del 18 gennaio 2017 da Gabriele D'Angelo, il cameriere di Penne tra le 29 vittime della slavina che si è abbattuta sulla struttura alberghiera. Telefonate che sono cadute tutte nel vuoto, con una fatta alla Prefettura che venne addirittura cancellata.

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